Catania, vuole punire la ragazza che contende il fidanzato alla figlia ma dà fuoco alla cugina

Catania, vuole punire la ragazza che contende il fidanzato alla figlia ma dà fuoco alla cugina
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Open INTERNO

Voleva dare fuoco alla ragazza che contendeva il fidanzato a sua figlia. Ma ha sbagliato obiettivo. E ha colpito la sua cugina 26enne che cercava di mettere pace. Sfigurandola e causandole profonde ustioni sul 20% del corpo. Alle spalle, alle braccia, al torace, al viso. Questo è accaduto ieri, 27 settembre, a Catania in via Ventimiglia. Le due ragazzine si stavano affrontando per il ragazzo. Entrambe si sono presentate con la famiglia. (Open)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo quanto ricostruito finora, la lite avrebbe coinvolto due famiglie e sarebbe iniziata al telefonino per poi proseguire in strada. Due donne sono state fermate per il tentato omicidio delle 26enne che giovedì a Catania è stata aggredita e ustionata con del liquido infiammabile. (Today.it)

Risultato: due donne ustionate, madre e figlia, di cui una ricoverata in ospedale in gravi condizioni. Qualcuno le ha lanciato addosso della benzina e poi ha appiccato il fuoco. (ilmessaggero.it)

Le indagini della squadra mobile La procura di Catania ha emesso il provvedimento di fermo per tentato omicidio nei confronti di due donne accusate di essere le responsabili del ferimento di una giovane di 26 anni, cosparsa di benzina e data alle fiamme giovedì a Catania al culmine di una rissa fra due famiglie. (BlogSicilia.it)

Catania, fermate due donne per avere dato fuoco a una ventiseienne in strada

I risultati sono catastrofici. Poi l'incontro chiarificatore con tanto di parenti al seguito nel centro storico di Catania, sotto casa di una delle due contendenti. (il Giornale)

Due donne, ritenute responsabili dell’aggressione di una 26enne ustionata in strada con del liquido infiammabile al culmine di una rissa tra due famiglie, sono state fermate a Catania con l’accusa di tentato omicidio. (RagusaNews)

Il provvedimento è stato eseguito dalla Squadra Mobile del capoluogo etneo, guidata da Antonio Sfameni, al termine di una indagine condotta in tempi record: dai fatti sono passate meno di 48 ore. (Giornale di Sicilia)