Scommesse e calcio: tra moralismi e indagini, la posizione di Abodi e il caso Fagioli





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La valanga di dettagli emersi dall’inchiesta sulle scommesse illegali nel calcio rischia di trasformarsi in un’ondata di moralismo sterile, soprattutto quando si concentra sui singoli calciatori piuttosto che sul sistema che ha permesso certe derive. Le cifre scommesse in poche settimane, spesso esorbitanti, sono il riflesso di stipendi elevati e di un uso distorto del tempo libero, ma ridurre tutto a una questione di "cattivi esempi" sembra una semplificazione pericolosa.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha cavalcato l’onda del malcontento generale proponendo di escludere dalle nazionali chiunque sia coinvolto in reati legati al gioco d’azzardo. «La maglia azzurra la indossano i migliori, non solo per meriti sportivi ma anche per comportamento», ha dichiarato, citando Luciano Spalletti come esempio di pragmatismo e valori. Una presa di posizione netta, che però non ha mancato di sollevare critiche. Il terapista di Nicolò Fagioli, uno dei calciatori indagati, ha bollato le parole del ministro come «scandalose», accusandolo indirettamente di fare pubblicità alle scommesse anziché affrontare il problema alla radice.
Proprio il caso Fagioli offre uno spaccato inquietante del fenomeno. Dalle chat del suo telefono, sequestrato lo scorso maggio, emerge una mappa del gioco illegale a Torino, tra agenzie fisiche e virtuali, bar che fungono da base per le scommesse e contatti con soggetti dai profili poco rassicuranti. Quelle conversazioni sono state la miccia che ha portato all’indagine della Procura di Milano, culminata in perquisizioni e richieste di arresto.
Quello che si sta scoprendo, insomma, non è solo una serie di scommesse illegali, ma un meccanismo più ampio, che coinvolge anche la criminalità organizzata. L’azzardo nel calcio, del resto, non è una novità, e ogni volta che sembra essere stato messo a tacere, riemerge con nuove connessioni e protagonisti. L’indagine milanese, che coinvolge una dozzina di calciatori, potrebbe essere solo l’inizio di un effetto domino destinato a portare alla luce legami ancora più oscuri.