Von der Leyen: "Kiev nell'Unione europea è la miglior garanzia di sicurezza"

Articolo Precedente
Articolo Successivo
"Dobbiamo accelerare il percorso dell'Ucraina verso l'adesione alla nostra Unione. Questa non è solo un'aspirazione dell'Ucraina. Può rappresentare la più forte garanzia di sicurezza. Ed è stato uno dei temi centrali del mio ultimo incontro con il presidente Zelensky a Roma". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo, sottolineando che l'Ue è al lavoro con Kiev "per avviare il primo gruppo di negoziati di adesione e avviare" poi "tutti i capitoli nel 2025". (Il Messaggero)
Su altri giornali
Nessuna possibilità di un dialogo con Mosca, rubinetti del gas russo chiusi per sempre anche se la guerra finisce, Unione europea sempre più armata. Non indolori per aziende e cittadini europei che pagano molto cara l’energia che consumano e che rischiano di vedersi ridurre i servizi dello stato sociale per finanziare ambiziosi piani di riarmo. (Il Fatto Quotidiano)
Dopo la figuraccia del cancelliere tedesco, bocciato alla prima votazione dal suo parlamento, alla tedesca von der Leyen sono arrivati due uppercut che avrebbero fatto crollare anche Tyson, ma la baronessa non ha fatto una piega e si attacca alla canna del gas, raccontando bugie. (Nuovo Giornale Nazionale)
Questa non è solo un'aspirazione dell'Ucraina. "Dobbiamo accelerare il percorso dell'Ucraina verso l'adesione alla nostra Unione. (RaiNews)

Al contrario, una pace giusta e duratura potrebbe inaugurare una nuova era. Una pace che garantisca l'Ucraina e ne sostenga le aspirazione europee. (RaiNews)
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, chiede di premere il pedale dell’acceleratore per portare l’Ucraina quanto prima nell’Unione. Non è solo un'aspirazione dell'Ucraina: può essere la più forte garanzia di sicurezza. (ItaliaOggi)
– Il modo in cui finirà la guerra in Ucraina “plasmerà il nostro continente per le generazioni a venire”, perché c’è una posta in gioco enorme: il futuro dell’Europa, non solo quello degli ucraini. Bruxelles, 7 mag. (Askanews)