Investimenti: perché l'inflazione non deve preoccuparti (per ora)

Money.it ECONOMIA

Fra gli economisti circola una sorta di diffidenza sul fatto che un mercato del lavoro rigido possa portare a pressioni inflazionistiche inaspettatamente forti.

Tale scenario sembra indicare che l’inflazione non faccia più tanta paura.

L’eccedenza di offerta di lavoro sulla domanda di lavoro rende improbabile un aumento del costo del lavoro per unità di prodotto nei prossimi mesi

L’inflazione per il momento è solo da rialzo del prezzo del petrolio, non da rialzo dei salari. (Money.it)

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Una paura che tuttavia, in base a quanto emerge dal trend dei Treasuries, si è notevolmente smorzata rispetto a più di due mesi fa.Per l'indice dei prezzi al consumo di maggio, gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono un aumento del 4,7%, quindi superiore al +4,2% di aprile (Finanza.com)

Negli Stati Uniti il rincaro non riguarda più solo i valori borsistici ed immobiliari, che sono «volati» grazie ai 120 miliardi di dollari immessi ogni mese dalla banca centrale americana nel circuito economico, ma anche i prezzi al consumo che sono saliti al 4,2% in aprile e che si prevede aumenteranno ancora nei prossimi mesi. (Corriere del Ticino)

Secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica buona parte dell'aumento è da imputarsi all'aumento dei prezzi delle materie prime. Il dato supera anche le aspettative degli analisti che erano per un incremento dell'8,5%. (ilmessaggero.it)

Basti pensare che a maggio, i prezzi del greggio, del ferro e dei metalli non ferrosi sono aumentati ulteriormente, facendo salire i prezzi dei prodotti industriali in Cina. L’indice dei prezzi alla produzione cinese (PPI) è aumentato del 9,0%, ha dichiarato il National Bureau of Statistics (NBS) in una nota. (InvestireOggi.it)

Su base mensile, il rialzo è stato pari a +1,6%. Boom in Cina per l'indice dei prezzi alla produzione, termometro - insieme all'indice dei prezzi al consumo - del trend dell'inflazione. (Yahoo Finanza)

Anche se vediamo che la forte domanda degli investitori per gli ETF sul settore dell’energia continuerà nel breve termine, in realtà preferiamo un altro settore delle materie prime, i materiali, per la loro esposizione all’attuale contesto reflazionistico. (FocusRisparmio)