Alzheimer: una rara variante genetica apre nuove speranze di ricerca

Focus SALUTE

La donna presentava due copie della variante APOE3, la più comune, ma entrambe con una mutazione nota come Christchurch (dal nome della città neozelandese in cui è stata scoperta.

Le analisi genetiche della paziente hanno rivelato una mutazione estremamente rara a carico di un gene comune e importante nello studio dell'Alzheimer, l'APOE, che si presenta in tre varianti.

Una di queste, l'APOE4, aumenta di molto il rischio di sviluppare la malattia ed è presente nel 40% dei pazienti con Alzheimer. (Focus)

La notizia riportata su altri media

Il primo Alzheimer Café è nato a Leida, in Olanda, nel 1997, per volontà dello psicogeriatra Bère Miesen. La Spezia - Seconda stagione per l’Alzheimer Cafè spezzino. (Città della Spezia)

Esaminando i trend attuali, rispetto ai 49 milioni di malati del 2019, già entro il 2020 questo numero salirà a 52 milioni, comportando un costo annuo della demenza che a livello mondiale supera i mille miliardi di dollari, cifra destinata a raddoppiare già entro i prossimi 10 anni. (Casteddu on Line)

La malattia prende il nome da Alois Alzheimer, il neurologo tedesco che nel 1907 ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici. L'indagine è stata condotta su 20 pazienti di lingua inglese e 18 di lingua italiana, tutti con una forma di afasia progressiva primaria. (il Giornale)

Le scansioni e i test effettuati per valutare il funzionamento del cervello hanno mostrato livelli simili di attivazione delle funzioni cognitive nelle persone, in entrambi i gruppi linguistici. (Italnews)

È però possibile migliorare la qualità della vita di chi è malato e dei loro familiari costretti, anch’essi, a una difficilissima convivenza. Le iscrizioni ai corsi si possono fare direttamente nella sede dell’Ada Umbria, al parco della Pescaia, in via XX settembre 132, mentre per informazioni si può telefonare ai numeri 075.8670589 o 320.7929919. (TuttOggi)

La lingua d'origine influenza il modo in cui si manifestano l'Alzheimer e le demenze. Il prossimo passo sarà ripetere lo stesso tipo di studio su più pazienti e anche per lingue diverse, come cinese e arabo. (Giornale di Sicilia)