Caro-gas, servono soluzioni subito o aziende saranno a rischio

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ECONOMIA

Il rischio di deindustrializzazione diventa sempre più concreto per l’Italia a causa dell’alto costo dell’energia. Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia area Centro, ha espresso preoccupazione per la mancanza di certezze sul miglioramento della situazione energetica, sottolineando che molte attività potrebbero spegnersi se non si interviene tempestivamente. Caiumi ha proposto di trattare le forniture di gas a livello europeo, come avvenuto durante la pandemia per le mascherine, seguendo l’esempio auspicato da Mario Draghi.

Nel frattempo, le bollette dell’energia sono destinate a salire ulteriormente. Il presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente (Arera), Stefano Besseghini, ha previsto un aumento del 9-10% per la famiglia tipo nel 2025, anche se le stime potrebbero variare in base ai consumi e alla situazione geopolitica. Il generale inverno e le tensioni internazionali contribuiscono a riaccendere le preoccupazioni sul prezzo del gas, con un incremento del 18,2% per i clienti del regime di maggior tutela nel primo trimestre del 2025.

Nonostante questi aumenti, la spesa media degli utenti del regime di maggior tutela non subirà una grossa impennata, attestandosi a circa 523 euro, registrando un calo del 2,1% rispetto al periodo precedente. Tuttavia, le bollette della luce sono in aumento, con prospettive di ulteriori rincari sia per i consumatori domestici sia per le aziende.

La situazione richiede interventi urgenti e coordinati a livello europeo per garantire stabilità e sostenibilità alle imprese italiane, evitando così il rischio di deindustrializzazione e proteggendo l’economia nazionale dalle fluttuazioni dei prezzi energetici.