Sulle note dei buchi neri

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Non è poi così silenzioso, lo spazio. Nei giorni scorsi, la Nasa ha rilasciato tre sonificazioni – traduzioni in suoni di dati astronomici – dedicate agli oggetti più misteriosi e oscuri e dell’universo: i buchi neri. Grazie al lavoro congiunto di tre sofisticati telescopi spaziali – il Chandra X-ray Observatory, il James Webb Space Telescope (Jwst) e l’Imaging X-ray Polarimetry Explorer (Ixpe) – i ricercatori hanno creato composizioni sonore che rappresentano diversi aspetti della vita di questi colossi cosmici. (globalscience.it)
Su altri media
Recentemente, un gruppo di astronomi dell’Osservatorio WM Keck, situato sul Maunakea, nelle Hawaii, ha compiuto un passo straordinario nel campo dell’astronomia, riuscendo a rilevare e ascoltare per la prima volta i suoni prodotti da una stella relativamente vicina al nostro pianeta. (dailybest.it)
Ecco il ‘suono’ dello spazio interstellare catturato dalla sonda Voyager 1 tra il 2012 ed il 2013 a circa 18 miliardi di chilometri dalla Terra. Ecco l’incredibile video (Passione Astronomia)

Chiudi gli occhi e prova a immaginare il suono dei buchi neri. Esatto, non il fruscio del vento tra le foglie o il brusio di una città in movimento, ma il rumore di stelle che esplodono, di galassie che si formano, di corpi spaziali misteriosi che divorano tutto ciò che li circonda. (Libero Tecnologia)
Grazie a un processo noto come sonificazione, gli scienziati hanno convertito in suoni i dati raccolti da alcuni dei più potenti osservatori spaziali a disposizione dell’agenzia spaziale americana: il Chandra X-ray Observatory, il James Webb Space Telescope e l’Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE). (HDblog.it)