Carmine de Simone e Mario Vetere, le vite allo sbando dei due ventenni in carcere per l'omicidio di Luciano Muttoni

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«Blessed». È «benedetto», letteralmente. Quale recondito significato Carmine Francesco de Simone attribuisse a quella parola, poi, è difficile immaginarlo oggi. Tra condanne, droga e una quotidianità ormai fatta di espedienti e rifugi di fortuna, se l’era tatuata sotto la guancia destra, vicino a una farfalla, un lampo, un kalashnikov. Contrasti che forse rispecchiano anche la sua vita di figlio adottivo, cresciuto insieme al fratello naturale da genitori assolutamente perbene, entrambi con un lavoro nelle cancellerie del tribunale. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
I due che lo hanno ucciso, giovani poco più che ventenni, persi in tossicodipendenze, pensano di rapinare il cinquantottenne perché uno dei due ha visto o creduto di vedere un gruzzolo da portargli via. (TGR Lombardia)
Due, appunto, gli uomini fermati, entrambi giovanissimi. Uno è un 25enne senza fissa dimora con precedenti per spaccio e reati contro la persona e il patrimonio. (Casteddu Online)
Delitto di Valbrembo. La lunga serie di precedenti dei due indagati (L'Eco di Bergamo)

I due 24enni fermati per il delitto, Francesco De Simone e Mario Vetere, il primo italiano e l'altro di origini polacche, hanno confessato e fornito versioni concordanti su quanto accaduto. (il Giornale)
Si tratta del 25enne Carmine Francesco de Simone e del 24enne Mario Vetere. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, sarebbero stati loro nella serata di venerdì 8 marzo ad aggredire il 57enne con lo scopo di rapinarlo e poi a ucciderlo colpendolo con il calcio di una pistola scacciacani e a calci e pugni in testa. (Fanpage.it)
I due giovani che hanno pestato a morte il 58enne Luciano Muttoni, trovato morto domenica 9 marzo nella sua casa di Valbrembo, avrebbero agito sotto effetto di droghe e per un bottino di appena 50 euro. (Prima Bergamo)