Emma, la rottamatrice. Voce fuori dal coro alla festa degli 800 anni dell'Università di Padova

Il Mattino di Padova INTERNO

Per le sue parole, pronunciate durante l’inaugurazione dell’ottocentesimo anno accademico dell’ateneo di Padova, Emma Ruzzon è diventata in poche ore la studentessa più popolare in Italia: il suo intervento, e in particolare l’attacco ai senatori che sei mesi fa applaudirono all’affossamento del ddl Zan, è diventato virale sui social, venendo ripreso anche da tv e giornali

Un discorso senza mezzi termini, a tu per tu con le più alte cariche dello Stato, per ribadire tutte le contraddizioni di un sistema-università che celebra i suoi valori senza fare abbastanza per garantirli. (Il Mattino di Padova)

Su altri media

"Ottocento anni fa un gruppo di professori e studenti ha costituito a Padova un nuovo polo di sapere e conoscenza, una precisa scelta valoriale e metodologica riassunta nel motto 'universa universis patavina libertas', tutta intera, per tutti, la libertà nell'università di Padova". (il Dolomiti)

Tutti gli occhi erano puntati su Ruzzon che ha chiesto: «Quanta importanza viene attribuita ai numeri, ai posizionamenti, ai punteggi statistici? La risposta è scontata, se questa è ancora privilegio dei pochi che se la possono permettere (ilgazzettino.it)

Alla cerimonia era presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Così Emma Ruzzon, presidente del Consiglio delle Studentesse e degli Studenti dell'Università di Padova, a proposito del ddl zan. (Corriere TV)

Le fonti per rimettere al centro la ricerca sono varie, non solo risorse economiche ma anche riforme e soprattutto le persone. Ottocento anni dopo la fondazione siamo qui per riaffermare quanto l’apprendimento, la ricerca, la libertà di pensiero siano indispensabili per l’esistenza di una società democratica. (PadovaOggi)

Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando a Padova alla cerimonia per gli 800 anni dell'Università Tutto ciò spinge a non chiudere gli occhi, a impegnarsi a riaffermare il diritto internazionale. (Oggi Treviso)

Però mi chiedo se si possa circoscrivere il concetto di libertà accademica alla sola libertà formale, giuridica e politica di istruirsi e fare ricerca. Forse no, se scienza e ricerca continuano ad essere subalterne a dinamiche di profitto che niente hanno a che vedere con la ricerca stessa». (Corriere della Sera)