L’Europa alla prova: la forza del sistema o la fragilità degli alibi?

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C’è un’aria che sa di déjà-vu. Una malinconica corrente d’autocompiacimento soffia ancora tra i corridoi di Bruxelles, proprio come accadeva nei mesi che precedettero il crollo del 2008. Allora, mentre Wall Street bruciava e l’America entrava in recessione, dalle capitali europee piovevano commenti beffardi sull’eccessivo allarmismo dei tecnici internazionali. Poi arrivò la realtà. E colpì più duro nel Vecchio Continente che negli stessi Stati Uniti (DiariodelWeb.it)
Ne parlano anche altre fonti
È stupefacente la voluttà con cui molti, in Italia, deridono l’Unione Europea, cui trovano pochi meriti e nessuna attenuante. Il masochismo europeo andrebbe studiato. (Italians - Corriere)
Laura Boldrini, già Presidente della Camera, parlamentare del Partito democratico e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo: Non passa giorno che non arrivi una notizia spiazzante dagli Usa. (L'Unità)
Donald Trump ha affermato che tratterà con l’Unione Europea “come un unico blocco” e non con i singoli Stati. Lo dice con il solito stile ruvido, ma il messaggio va colto: i tempi in cui ogni Paese europeo si sedeva da solo al tavolo con le grandi potenze sono finiti. (Nicolaporro.it)

Dal regime dazista siamo passati a quello autodazista. (Corriere della Sera)
E poter dire agli americani che gli Stati Uniti sono tornati grandi. Il metodo è sempre il medesimo, replicato anche nella vicenda dei dazi: avanzare una proposta imprevedibile e volutamente dirompente, obbligare così il mondo a stare su quel terreno di gioco, per poi negoziare in condizioni di forza. (HuffPost Italia)
I segnali che provengono da Washington sono chiari. È ora imperativo che l’Europa si interroghi seriamente su cosa fare per navigare in queste acque così sfidanti. (Il Sole 24 ORE)