Covid-19, ad Alzano da novembre a gennaio 110 polmoniti «misteriose». Indaga la Procura

Il Messaggero INTERNO

Tra novembre e gennaio ci sono state 110 polmoniti «sospette» all'ospedale di Alzano Lombardo, finito ora al centro dell'inchiesta della Procura di Bergamo, che indaga sulla gestione del pronto soccorso durante l'emergenza Coronavirus.

Sono stati 110 i pazienti con polmoniti di cui non si conosceva la causa ricoverati fra novembre e gennaio scorso all'ospedale di Alzano Lombardo, ora al centro dell'inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione dell'emergenza Covid. (Il Messaggero)

Su altre fonti

A rivelare il dato è 'L'Eco di Bergamo' che ha analizzato i dati di Ats e Asst Est su richiesta del consigliere regionale di Azione, Niccolo' Carretta. Le polmoniti sospette sono state 18 a novembre, per poi passare alle 40 di dicembre e altre 52 a gennaio. (Rai News)

Se il Covid era già qui il Pirellone, sotto attacco del Pd, non ha colpe. La Procura di Bergamo punta il faro sui casi anomali registrati mesi prima dell'allarme nel fascicolo sulla mancata zona rossa di Alzano. (La Verità)

Alla fine dello scorso anno, infatti, in quella struttura erano state ricoverate già 40 persone colpite da un virus non riconosciuto. I referti forniti dall’Ats alla procura di Bergamo rivelano che, tra novembre 2019 e gennaio 2020, ad Alzano erano state diagnosticate 110 polmoniti sospette: codice 486, «Polmonite, agente non specificato», si legge nei documenti. (Open)

Che ammette di essere al corrente della precoce presenza del virus, ma attacca i protocolli del governo. Se fosse comparso a novembre, per le caratteristiche violente che ha, avrebbe provocato un disastro già a dicembre». (Il Messaggero)

Oms: "Il peggio deve ancora venire". In sostanza il 30 per cento in più. I referti forniti dall’Ats e acquisiti dalla Procura, spiega Repubblica, parlano di 18 polmoniti registrate a novembre, 40 a dicembre e 52 a gennaio. (Liberoquotidiano.it)

Ebbene, i primi due casi di coronavirus nella bergamasca sono stati individuati andando contro quest’ultima linea guida. I dati rivelano un incremento di polmoniti «sconosciute» fin dallo scorso novembre, culminando tra gennaio e febbraio prima di quella tragica domenica 23, giorno dell’individuazione del primo caso di coronavirus in provincia di Bergamo (Il Primato Nazionale)