Mirafiori chiude, Ilva senza futuro, l’industria italiana soffre ma è fuori dal radar della politica: la svolta invocata da Bentivogli
Articolo Precedente
Articolo Successivo
L’industria italiana ha la febbre ma la politica guarda altrove. L’ex leader della Fim-Cisl la sprona invocando il coraggio delle riforme per affrontare i quattro nodi critici del nostro Paese e sollecitando i sindacati a puntare sulla contrattazione Mirafiori chiude per un mese dopo il profit warning di Stellantis, l’Ilva non trova pace e se avrà un futuro sarà uno spezzatino. Tutta l’industria italiana perde quota ma quel che è più allarmante è che la crisi industriale resta fuori dal radar della politica. (FIRSTonline)
Su altri giornali
Il super manager portoghese, recordman di stipendio ma anche di cassintegrazioni altrui, sarà audito l'11 ottobre in Parlamento sulla crisi del gruppo Stellantis e sul futuro degli operai impiegati negli stabilimenti italiani. (Secolo d'Italia)
L’Ugl, attraverso le parole di Silvia Marchetti, ha sottolineato la necessità di cercare insieme di dare risposte, evidenziando come le avvisaglie della crisi risalgano già al 2019, riportando il dato secondo il quale il 40% delle imprese manufatturiere ha ridotto produzione e ricavi. (Città di Torino)
Timori che trovano in Stellantis il suo centro di gravità, ma che riguarda anche l'indotto e altre realtà storiche come Comau (in attesa di spin off) e Marelli, dove i volumi di lavoro non mancano, ma gli addetti sono letteralmente crollati negli ultimi anni. (TorinOggi.it)
Ma sul fronte di Stellantis la situazione resta estremamente tesa. E lo dimostra proprio il voto bipartisan a Montecitorio sulla richiesta di un incontro urgente con i vertici dell’azienda per fare il punto sulla crisi del settore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Stellantis inchioda. L'agonia degli stabilimenti di Stellantis si riflette anche nelle vendite: a settembre crollate del 43,74% le immatricolazioni di vetture Fiat, del 12,57% di Alfa Romeo e del 72,16% per Lancia. (Start Magazine)
Se ancora qualcuno non avesse ben compreso la situazione drammatica, vedi Governo, sappia che il 18 ottobre saremo a Roma". Le perdite economiche pesantissime che noi lavoratrici e lavoratori, con le nostre famiglie stiamo subendo devono essere coperte dall'azienda e dal governo. (TorinOggi.it)