Quarta dose, picco dei casi e discesa: ecco lo scenario italiano delle prossime settimane

Edizione Napoli SALUTE

La terza dose, intanto, “protegge molto bene dalla malattia grave, se ne sta studiando la durata ed è presto per parlare della quarta”.

Il picco raggiunto e la discesa. Siamo “in una situazione delicata e con numeri ancora crescenti per quel che riguarda l’incidenza d’infezioni.

A questo rischio “può contribuire anche un elevato numero di contagi tra gli operatori sanitari che è certamente non trascurabile. (Edizione Napoli)

Ne parlano anche altri media

La precisazione fatta dal prof. Forni che lo sfinimento del sistema immunitario “E’ improbabile che accada con Sars-Cov2” appare a chi scrive una rassicurazione poco convincente. “Esiste un termine tecnico che si chiama exhaustion, o sfinimento del sistema immunitario” spiega Guido Forni, immunologo dell’Accademia dei Lincei. (Il blog di Sabino Paciolla)

A meno che tu non mi proponi un vaccino aggiornato sulle varianti Omicron e Delta”. Così all’Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, commenta la possibilità di fare la quarta dose, che alcuni Paesi europei stanno offrendo ai cittadini più vulnerabili. (Imola Oggi)

Il problema è che Omicron può infettare anche una parte dei vaccinati, seppur con minore probabilità "Siamo ancora in pandemia, in una nuova fase caratterizzata dalla variante Omicron arrivata all'80 per cento dei contagi e da quasi il 90 per cento della popolazione vaccinata. (Adnkronos)

In definitiva, quindi, al momento non si sa se servirà anche una quarta dose di vaccino contro Covid-19 per tutti. Si tratta del primo Paese in Ue a partire con la campagna per la quarta dose per tutti (BresciaToday)

Abrignani: "Non ha molto senso ripetere una quarta dose a 2-3 mesi dalla terza con un preparato non aggiornato". "Non possiamo continuare con booster ogni 3-4 mesi", dice il capo della strategia vaccinale dell'Ema, Marco Cavaleri. (Sky Tg24 )

Silvio Brusaferro, professore ordinario di Igiene all’Università di Udine, presidente dell’Istituto superiore di sanità e membro del Cts, ristabilisce in questa intervista il primato della scienza per cui «invece di discutere su cosa succederà bisogna guardare i dati e prepararsi a eventuali novità con coperture vaccinali, farmaci e monitoraggio» (La Stampa)