Caso Gregoretti e Salvini, in aula tocca a Di Maio e Lamorgese. «Mia linea sui migranti anche con Draghi». E torna Palamara

MeridioNews - Edizione Catania INTERNO

Era l'estate 2009 e Salvini occupava la carica di ministro dell'Interno del primo governo Conte.

Entrambi avrebbero confermato che la linea del governo, anche con il Conte II, sarebbe stata quella di dare priorità ai ricollocamenti dei migranti con l'aiuto dell'Europa

Confermando così la tesi difensiva del segretario del Carroccio, che ha sempre parlato di scelte condivise con tutto l'esecutivo gialloverde . (MeridioNews - Edizione Catania)

Ne parlano anche altri media

Per Matteo Salvini i due ministri hanno confermato "una continuità e una condivisione nell'azione di governo". Poco prima delle 13, uscendo dall'aula bunker, con accanto la ex ministra Giulia Bongiorno, la sua legale di fiducia, Matteo Salvini si è fermato a parlare con i cronisti. (Yahoo Notizie)

“Ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti: quello che facevamo, lo decidevamo e lo festeggiavamo insieme col merito di avere svegliato l’Europa”, ha affermato il leader della Lega, anche se Di Maio ha ricordato che la responsabilità delle decisioni amministrative spettavano all’allora ministro dell’Interno e che il “M5s ha sensibilità diverse da quelle della Lega” sul tema. (LA NOTIZIA)

Perfino sull'Europa e sui migranti Salvini sembra soddisfatto perché «nel suo discorso Draghi l'ha detto due volte: cambiare le norme europee. Anche lì la Lega vuole contare e avrebbe già ipotecato la poltrona di vicepresidente della Camera lasciata libera da Mara Carfagna. (Liberoquotidiano.it)

Le dichiarazioni di Di Maio ribadiscono il perimetro di una volontà politica condivisa nel governo e, dunque, non sindacabile dall’autorità giudiziaria. I fatti contestati risalgono all’estate del 2019, quando il titolare del Viminale negò lo sbarco dei migranti, ospitati dalla nave della Guardia Costiera Gregoretti, nel rispetto della legge allora vigente. (Nicola Porro)

Parole misurate, nessuna intenzione di buttare la croce addosso al leader della Lega, ma niente più di questo. Sorrisi di circostanza e saluti a distanza tra ministri vecchi e nuovi, Salvini sul banco degli imputati, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio sulla sedia dei testimoni. (la Repubblica)

E’ la chiave di lettura di Matteo Salvini della quarta udienza dell’udienza preliminare per la sua richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona per il ritardo nello sbarco dei migranti su nave Gregoretti nel luglio del 2019 ad Augusta (Siracusa). (La Sicilia)