Guerra dei dazi e mercati

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Corriere del Ticino ECONOMIA

La nuova guerra dei dazi varata dal presidente USA Trump e il permanere di forti tensioni geopolitiche nel mondo sono elementi che si stanno facendo sentire sulle Borse. Pur rimanendo nel complesso ancora a buoni livelli, i listini azionari sono ora più volatili. La Borsa americana in particolare registra marcate oscillazioni, mentre le Borse europee tengono un po' meglio. Quali sono a questo punto le possibili prospettive delle principali piazze borsistiche per i prossimi mesi? Se ne parla questa sera a Index, spazio settimanale di economia e finanza, in onda su TeleTicino alle 20.30 e in replica alle 23.30. (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri media

La volatilità estrema che sta caratterizzando i mercati finanziari nel 2025 ha fatto riaffiorare timori e incertezze tra gli investitori. Di fronte a indici in picchiata e titoli allarmistici, anche investitori tecnicamente esperti possono sentirsi emotivamente vulnerabili, travolti da reazioni impulsive e dal panico generale. (Segreti Bancari)

Un modo di raccontare i fatti che ha già emesso la propria sentenza, solidamente fondata sul proprio pregiudizio. Verità e bugie sui mercati alle prese con Trump (Start Magazine)

“La sua deregulation e l'estensione della riforma fiscale del 2017 dovrebbero sostenere gli investimenti aziendali nel lungo termine, ma l'incertezza causata dai dazi sta danneggiando l'economia ora. Se Trump vuole mettere a tacere l'allarme re… (la Repubblica)

La correzione in atto sul fronte azionario da una parte; la normalizzazione dei tassi su quello obbligazionario. In mezzo una crescente volatilità che mette a dura prova le coronarie degli investitori. (la Repubblica)

È l’evoluzione nell’ultimo mese del Vix, indice sulla volatilità misurato in tempo reale, creato dal Chicago Board Options Exchange. Basta questo trend a capire il termometro del mercato, che nelle ultime settimane ha faticato a orientarsi soprattutto per via dei continui annunci arrivati dall’Amministrazione Trump. (la Repubblica)