Lazio, le motivazioni della sentenza sul caso tamponi: 'Toccava al club informare delle positività'. Lotito 'graziato', ecco perché

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Si evidenzia che "in caso di accertamento di positività,e, tanto, pur in presenza del suo innegabile interessamento per la vicenda in oggetto, atteso che, ad ogni buon conto, non è in alcun modo dimostrato, nè contestato, che nella sua funzione di presidente, il Lotito abbia impedito l’attivazione delle procedure.in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenit"

Caso che aveva visto il coinvolgimento di calciatori del calibro di Ciro Immobile, scesi in campo nonostante gli esiti discordanti dei test per il Covid ai quali lui e altri compagni erano stati sottoposti presso diversi laboratori, il Futura Diagnostica di Avellino, in Synlab e il Campus Biomedico di Roma (Calciomercato.com)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Questa la decisione del Tribunale Federale in merito al caso tamponi in cui è stata coinvolta la Lazio. Lazio, a Formello festa per Radu: c'è Favalli per il passaggio di consegne. Lazio, Acerbi fino al 2025: accordo raggiunto, la firma in estate. (La Lazio Siamo Noi)

Per quanto riguarda il merito delle altre specifiche questioni, le spiegazioni della Lazio non hanno convinto i giudici. Definite “gravissime” le violazioni perpetrate, anche se il Tribunale parla di “assenza di parametri tipizzati”, cioè di una specifica giurisprudenza, e vuole rimanere nel “perimetro quantitativo formulato dalla Procura”. (Pagine Romaniste)

L'assenza di precedenti, alla fine, ha giocato un ruolo cruciale: questo è quanto emerge dalle motivazioni del Tribunale Federale in merito alla sanzione nei confronti della Lazio per il caso tamponi. Crolla l'accusa sull'allenamento di Immobile, Strakosha e Leiva prima dello Zenit, mentre rimangono delicate le posizioni dei medici Rodia e Pulcini. (LAROMA24)

La Procura aveva però chiesto 13 mesi e 10 giorni per il presidente biancoceleste. Infatti, viene sottolineato che qualora si accerti un caso di positività, la gestione della procedura rientra fra gli “aspetti medici”. (Toro News)

Il Tribunale ritiene “palese” la responsabilità della componente medica e stigmatizza definendolo paradossale “il caso del calciatore Ciro Immobile che dopo essere risultato positivo al controllo del 26 ottobre, proprio in virtù delle gravissime violazioni perpretate ha potuto disputare la gara, entrando in stretto contatto coi componenti della propria squadra e della squadra avversaria in virtù di due tamponi negativi effettuati senza alcuna legittimazione, per poi risultare nuovamente positivo prima dell’incontro di Champions con lo Zenith”. (La Gazzetta dello Sport)

laudio Lotito ha ricevuto una pena più leggera di quanto richiesto dalla Procura Federale per quanto riguarda il caso tamponi della Lazio. Mentre non sembra possa imputarsi al Lotito quanto espressamente contestato in deferimento e, tanto, pur in presenza del suo innegabile interessamento per la vicenda in oggetto, atteso che, ad ogni buon conto, non è in alcun modo dimostrato, né contestato, che nella sua funzione di presidente, il Lotito abbia impedito l’attivazione delle procedure. (ilBianconero)