Biennale choc: festa per i Leoni ma muore la curatrice del 2026

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Di PIERLUIGI PANZA È scomparsa improvvisamente il 10 maggio Koyo Kouoh (1967), responsabile della prossima edizione dell’Arte. Per l’Architettura, quest’anno il Padiglione vincitore è del Bahrain con il progetto «Canicola». Oro anche a «Canal Café» Il Padiglione vincitore: il Bahrain con il progetto «Canicola» I premi e il lutto. La giornata di consegna dei Leoni per questa 19ª Biennale di Architettura è stata travolta dalla notizia della scomparsa della curatrice della Biennale Arte 2026, Koyo Kouoh. (Corriere della Sera)
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Esposizione Internazionale d’Arte, che inaugurerà il prossimo 9 maggio 2026”. La fondazione culturale ha annunciato così la morte della prima donna africana nominata a dicembre 2024 per dirigere l’edizione della rassegna del prossimo anno. (ELLE Decor)
Lutto nel mondo dell'arte. "Con profondo dolore e sgomento" la Biennale di Venezia ha comunicato la notizia della "improvvisa e prematura scomparsa" , a soli 57 anni, di Koyo Kouoh, nota ambasciatrice dell'arte africana che avrebbe dovuto curare il prossimo anno la prestigiosissima mostra dell'arte internazionale, in una delle più belle città del mondo, Venezia. (TGLA7)
Scompare improvvisamente, a soli 57 anni, la camerunense Koyo Kouoh: era stata nominata curatrice della prossima Biennale di Venezia, della mostra internazionale del 2026. (finestresullarte.info)

“La Biennale di Venezia apprende con sgomento la notizia della improvvisa e prematura scomparsa di Koyo Kouoh, curatrice della Biennale Arte 2026“: è un fulmine a ciel sereno la comunicazione della Biennale di Venezia che, a poche ore dall’assegnazione dei Leoni per la Biennale Architettura 2025, annuncia al mondo la morte di Koyo Kouoh, curatrice della prossima Biennale Arte del 2026. (Artribune)
Curatrice, teorica, attivista culturale, Kouoh non è stata solo una figura chiave nella costruzione dell’ecosistema dell’arte africana contemporanea: è stata, in modo ancora più dirompente, una decostruttrice delle impalcature epistemiche dell’arte occidentale. (Artuu Magazine)
Se ne va una mente brillante, una professionista tosta, una persona carismatica. Alla morte delle persone care Koyo Kouoh amava dire «riposa nella ribellione» ed è forse l’unico modo possibile di salutare questa donna che ha sempre saputo coniugare la cultura al potere e l’ha fatta circolare come strumento di indipendenza, di pensiero sano, di energia pura. (La Stampa)