La notte infame di Hamas: ostaggi assassinati poco prima della libertà
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È stata lunga e tragica la notte appena passata, una di quelle notti, nell’ultimo anno ce ne sono state molte, che passeranno alla storia per l’infamità con la quale Hamas e la sua schiera di terroristi ha trattato e continua a trattare i civili rapiti il 7 ottobre 2023 durante il pogrom in territorio israeliano. Che siano stati i terroristi palestinesi a iniziare le ostilità è doveroso ricordarlo in continuazione perché in troppi vogliono dimenticarlo e, quando non ci riescono, nasconderlo. (Nicola Porro)
Su altre fonti
I dimostranti hanno portato in corteo finte bare con sopra le bandiere israeliane. L'autostrada 531 è stata bloccata al traffico, migliaia di manifestanti sono scesi per le strade anche a Haifa e Beer Sheva. (Corriere del Ticino)
C’è rabbia in Israele contro il premier Benjamin Netanyahu e il suo governo di estrema destra religiosa. Dopo quasi un anno di guerra, con oltre 40mila palestinesi uccisi a Gaza di cui un terzo bambini, l’obbiettivo di portare a casa vivi gli ostaggi non è stato mantenuto, la regione è in fiamme e nell’opinione pubblica mondiale è cresciuta in modo esponenziale l’avversione verso Israele e verso i 750mila coloni che occupano illegalmente i territori dei palestinesi. (Notizie Geopolitiche)
La protesta innescata dall'uccisione di sei ostaggi israeliani nelle mani di Hamas ha portato decine di migliaia di persone nelle strade dello Stato ebraico (700 mila secondo gli organizzatori) e le manifestazioni sono sfociate in pesanti scontri con arresti e feriti. (La Stampa)
Il ritrovamento di sei cadaveri di ostaggi nella Striscia di Gaza da parte dell’Idf nella notte fra sabato e domenica ha scatenato la rabbia in Israele dove il potente sindacato Histadrut ha annunciato uno sciopero generale per la giornata di lunedì. (LAPRESSE)
L'autostrada Ayalon è stata bloccata e sgomberata dopo alcune ore (LAPRESSE)
Al posto dei prigionieri e della pace “stiamo ricevendo solo sacchi di cadaveri”. Non la liberazione degli ostaggi, non la fine del conflitto. (Il Fatto Quotidiano)