Green pass in ritardo: accesso al lavoro in deroga alla privacy

Il Sole 24 ORE INTERNO

Il controllo all’accesso. Il lavoratore in possesso di regolare Green pass entra, senza che venga registrato alcunché, mentre chi ne è privo viene allontanato.

In questo caso, con una evidente deroga ai principi generali privacy, il lavoratore potrà accedere esibendo i documenti cartacei o digitali che attestano una delle condizioni di rilascio del green pass (vaccinazione, test o guarigione).

A tale proposito va ricordato che la prima dose della vaccinazione è idonea a generare il Green pass solo dopo 15 giorni

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Se ne è parlato anche su altri giornali

Più ci si avvicina alla giornata di domani e più si ha l’impressione che l’introduzione dell’obbligo di green pass per l’ingresso al lavoro nella in tutte le aziende sarà accompagnata da una gran confusione. (CittaDellaSpezia)

Il governo ragiona, intanto, sulla possibilità di intervenire nuovamente sul prezzo dei tamponi L'obbligo del certificato verde sui luoghi di lavoro scatterà domani, come deciso dal governo e come confermano all'Adnkronos fonti di Palazzo Chigi. (Adnkronos)

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Il Green pass da venerdì 15 ottobre sarà ancor di più un documento indispensabile per le attività quotidiane. Come organizzare i turni senza sapere se il lavoratore ha il pass o meno? (Il Messaggero)

Criticità. Alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo, però, restano ancora delle criticità: in Italia le persone senza Green Pass sono 8 milioni, di cui circa 3 milioni sono lavoratori. (AMnotizie.it)

L'assenza di tanti autisti potrebbe creare serie difficoltà alla copertura del servizio e al traffico, in particolare nelle grandi città Secondo il il presidente di Conftrasporto-Confcommercio, Paolo Uggè, si aggira intorno al 30% la percentuale di autotrasportatori senza vaccino. (ilmessaggero.it)