Una costituente per la sanità

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Una costituente per la sanità che metta insieme forze politiche di governo e opposizione per rifondare il Servizio sanitario nazionale, è forse questa l’unica soluzione per uscire da un’impasse che si sta trasformando in un suicidio del nostro sistema di assistenza. L’istituzione del nostro Ssn risale a oltre 45 anni fa, era il 23 dicembre 1978 quando fu varato grazie alla straordinaria opera dell’allora ministro della sanità Tina Anselmi, una delle figure politiche femminili più rappresentative del dopoguerra. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
Sono stati pubblicati nei giorni scorsi i risultati dell’XI edizione dell’indagine INAPP – Plus (Participation, Labour, Unemployment, Survey), realizzata su un campione di 45.000 individui fra 18 e 74 anni, avente l’obiettivo di indagare il fenomeno del posticipo delle cure e del ricorso alle assicurazioni sanitarie. (Assinews.it)
Nonostante sia già in pensione, Mario Ricciardi indossa ogni giorno il suo camice bianco e attende i pazienti dietro al bancone della sua farmacia a Missanello, comune lucano di circa 400 abitanti. In ambito sanitario, è diventato suo malgrado uno dei punti di riferimento da quando, ormai diversi mesi fa, il piccolo centro è rimasto senza un medico di base fisso. (Avvenire)

La Costituzione sancisce nell’art. Ciò a causa di un Ssn obsoleto sul piano organizzativo e gestorio che necessiterebbe di una riforma strutturale radicale. Pertanto, un dovere irrinunciabile del Parlamento di riscrivere il tutto, tenuto conto degli sprechi nella sanità pubblica, delle generosità eccessive usufruiti ad abundantiam dalla sanità privata accreditata e contrattualizzata, dell’incontrollato e incentivato consumo dei farmaci, dell’incomprensibile organizzazione della assistenza affidata ai medici di famiglia (Quotidiano Sanità)
La riforma della sanità integrativa andrà improntata a criteri di equità e trasparenza e concepita nell’ottica del rafforzamento del servizio sanitario pubblico. Questa l’indicazione che arriva dall’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp), la cui indagine Plus 2024 conta oltre due milioni di persone tra i 18 e i 74 anni che in Italia l’anno scorso hanno dovuto rinviare le cure per motivi economici. (Il Sole 24 ORE)