Vaccini Covid. Moderna chiede all'Ema l'autorizzazione all'uso per gli adolescenti

Quotidiano Sanità ECONOMIA

Osservata un’efficacia del vaccino pari al 100% quando si è utilizzata la stessa definizione di caso dello studio di fase 3 COVE.

Moderna chiede all’Ema l'autorizzazione all'uso per gli adolescenti. La richiesta alla luce dei risultati dello studio di fase 2/3 di mRNA-1273 condotto negli Stati Uniti tra 2.500 adolescent adolescenti di età compresa tra 12 e 18 anni.

La richiesta è basata sullo studio di fase 2/3 di mRNA-1273 in adolescenti di età compresa tra 12 e meno di 18 anni negli Stati Uniti. (Quotidiano Sanità)

Ne parlano anche altri giornali

Da Modena, dunque, una grande risposta da parte dei ragazzi che saranno immunizzati con Pfizer. Non sconsigliamo l’uso dei due vaccini citati, AstraZeneca e Johnson & Johnson, alla popolazione, ma invitiamo a evitarne l’uso per le donne under 30. (il Resto del Carlino)

La richiesta, come comunica l'azienda, è basasta su uno studio effettuato su alcuni adolescenti negli Stati Uniti. Rimaniamo impegnati a fare la nostra parte per aiutare a porre fine alla pandemia di COVID-19” (AltamuraLive)

Nel dubbio, ecco il Piano vaccini anti Covid-19 (che risulta aggiornato al 23 aprile 2021) indica le categorie a rischio, “persone estremamente vulnerabili”, per le quali “viene raccomandato preferenzialmente l’utilizzo di vaccini anti-Covid a mRNA” (e quindi Pfizer e Moderna) e non i vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson. (Gazzetta del Sud)

La richiesta è basata sullo studio di fase 2/3 del vaccino (mRNA-1273) in adolescenti di età compresa tra 12 e meno di 18 anni negli Stati Uniti. È stata osservata, nei quasi 2.500 adolescenti che lo hanno ricevuto, ricorda Moderna, "un'efficacia del vaccino pari al 100% quando si è utilizzata la stessa definizione di caso dello studio di fase 3 COVE negli adulti" (Toscana Media News)

Con il vaccino, invece, si è visto che ad ammalarsi era stato solo lo 0,05%. Cosa non vuol dire. La cosa più semplice è innanzitutto chiarire cosa non vuol dire. (Imola Oggi)

Ad oggi per la terza dose si immagina un orizzonte temporale che varia dai 6 ai 9 mesi fino a un massimo di dodici. E, secondo Coppola, potrebbe essere una buona idea quella di somministrare un vaccino diverso come terza dose rispetto ai due con cui si è fatta la prima e il richiamo. (Today.it)