Visite troppo brevi e medici che cambiano troppo spesso: i pazienti giudicano la Sanità

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la Repubblica SALUTE

Del nostro Servizio Sanitario Nazionale sappiamo molto: abbiamo dati su quanto spendiamo in proporzione al Pil, sappiamo quanti ospedali ci sono in Italia e di che dimensione, abbiamo dati sui malati e sugli esiti delle terapie, a livello regionale e nazionale. Possiamo misurare input e processi. Ma sappiamo poco e niente su come sia percepito dai suoi utenti, ovvero i pazienti. “Per colmare questa lacuna – spiega l’economista Stefano Scarpetta, direttore della Direzione per il lavoro, l'occupazione e le politiche sociali (Els) dell'Ocse – abbiamo lanciato l’indagine PaRIS (Patient Reported Indicator Survey): una ricerca condotta su 107 mila pazienti di età superiore ai 45 anni di cui l’80 per cento con almeno una malattia cronica e 1800 ambulatori di cure primarie di 19 Paesi, compreso il nostro”. (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Ma al di là delle impressioni, ci sono dei dati concreti che mostrano le crescenti criticità del sistema salute, come l'aumento delle aggressioni ai camici bianchi e il crollo del numero dei medici di medicina generale. (QuiFinanza)

I dati mostrano il gap tra aspettative ed esperienze concrete, il cui esito inevitabile è un’incrinatura nel rapporto medico-paziente. E origine importante è la carenza di personale, tanto che il 66,4% dei cittadini ha verificato la forte carenza di medici e infermieri. (Quotidiano Sanità)

Tuttavia, nonostante la crisi della sanità pubblica, il medico di medicina generale resta un punto di riferimento fondamentale: il 71,8% degli italiani dichiara che non rinuncerebbe mai al proprio medico di famiglia di fiducia e il 76% ritiene essenziale averlo vicino casa. (Doctor33 )

Sanità italiana in crisi, il peggioramento è percepito dal 72% dei cittadini

I dati anticipati dalla Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in vista della presentazione del terzo rapporto Fnomceo-Censis, evidenziano criticità come la carenza di personale e l’aumento degli accessi ai pronto soccorso, cresciuti del 23% tra il 2003 e il 2023. (Sardegna Live)

Le aggressioni sono state perpetrate nel 69% dei casi da pazienti, nel 28% da parenti e caregiver, nel 3% da una persona non legata ai pazienti. Il 64% delle vittime sono uomini, il 36% donne. (HealthDesk)

Per quanto riguarda la percezione dei cittadini, i dati mostrano il gap tra aspettative ed esperienze concrete. (Italia Oggi)