Amazon e Meta tagliano i diritti delle minoranze
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Trump non si è ancora insediato alla Casa Bianca ma l’aria negli Stati Uniti per le minoranze è già cambiata. A cominciare da Amazon, che con un repentino cambio di rotta ha eliminato gli impegni che aveva preso per proteggere i diritti delle persone nere e Lgbtq+, semplicemente cancellandoli dall’elenco pubblico delle politiche aziendali. Tutte quelle dichiarazioni che affermavano che Amazon supportava i diritti delle persone transgender, e che avrebbe protetto la sicurezza dei dipendenti e dei clienti neri, sono scomparse dalla pagina web che riportava le posizioni dell’azienda. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Tommaso Canetta, vicedirettore di Facta News, una delle poche piattaforme italiane finanziate da Meta per contrastare le notizie false sui … “Affermare che noi fact-checker censuriamo le notizie è la notizia più falsa che si possa pubblicare. (Il Fatto Quotidiano)
Lo ha confermato un portavoce dell’azienda. Meta Platforms Inc. (Il Sole 24 ORE)
Mark Zuckerberg ha annunciato che negli Usa abolirà i fact-checking su Facebook e Instagram, probabile preludio a una futura estensione anche altrove. Ha detto che le etichette poste sui contenuti che miravano a mettere in guardia dalle fake news hanno “distrutto più fiducia di quanta ne abbiano creata”. (Il Fatto Quotidiano)
La decisione già intrapresa da altre multinazionali come Amazon, è stata adesso adottata anche da Zuckerberg, il quale ha spiegato che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando" e che alcuni programmi, tra cui il 'Diverse Slate Approach', non sono più "attuali". (Il Giornale d'Italia)
La società di Mark Zuckerberg, che controlla tra gli altri Instagram e Facebook, ha dichiarato lo stop a partire da oggi. Stando ad una nota interna, di cui i media americani hanno preso visione, Meta avrebbe riconosciuto che "il panorama giuridico e politico per gli sforzi in materia di diversità, equità e inclusione negli Stati Uniti sta cambiando”. (Sky Tg24 )
Il 7 gennaio, a pochi giorni dall’inizio del secondo mandato di Donald Trump, Mark Zuckerberg annuncia la fine della collaborazione con i fact-checker. «È tempo di tornare alle nostre radici sulla libertà d’espressione». (La Stampa)