Donna trovata morta in un dirupo, arrestato il compagno: come lo hanno incastrato

Donna trovata morta in un dirupo, arrestato il compagno: come lo hanno incastrato
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il Giornale INTERNO

C'è una svolta nell'inchiesta relativa alla morte di Marta Mariia Ohryzko, la 32enne di nazionalità ucraina trovata senza vita in un dirupo a Barano d'Ischia (Napoli) il 13 luglio del 2024. Il compagno, Ilia Batrakov, 41 anni, è stato arrestato nella mattinata di mercoledì 15 aprile con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato. L'ordinanza applicativa di custodia cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Procura partenopea nell'ambito di indagini condotte dalla IV Sezione Indagini "tutela delle fasce deboli della popolazione" a carico del 41enne, già arrestato per maltrattamenti in famiglia a pochi giorni dal decesso della fidanzata. (il Giornale)

La notizia riportata su altri giornali

All’uomo è ora contestato il reato di omicidio volontario pluriaggravato. Secondo il procuratore di Napoli, Alfredo Gagliardi, si tratterebbe di un femminicidio ad opera del compagno 41enne russo, Ilia Batrakov, che si trovava già in carcere dal 17 luglio dello scorso anno. (Domani)

Lo scorso 13 luglio Marta Maria Ohryzko si era allontanata dopo l'ennesimo litigio col compagno. Poi, a seguito di una caduta, finì in un dirupo a Ischia, con la caviglia fratturata. (Tgcom24)

L’uomo era subito finito in carcere per maltrattamenti e per non aver soccorso la donna. Con la mano. (la Repubblica)

A Zagarise arrestato 63enne per detenzione di arma clandestina

È formalmente accusato di omicidio volontario pluriaggravato Ilia Batrakov, cittadino russo di 41 anni, ritenuto responsabile della morte della compagna Marta Maria Ohryzko, ucraina di 32 anni, avvenuta il 13 luglio 2024 sull’isola d’Ischia. (il Fatto Vesuviano)

E’ la svolta nelle indagini sulla morte di Marta Maria Ohryzko, la 32enne ucraina trovata senza vita il 13 luglio 2024 in località Vatoliere di Ischia. Soprattutto non fu un’embolia, ma quello stesso uomo, a ucciderla, soffocandola dopo averla colpita con un pugno alla testa mentre era inerme a terra con una caviglia fratturata. (Anteprima24.it)

L’arresto in flagranza di reato scaturisce da una perquisizione d’iniziativa effettuata dai militari dell’Arma all’interno di un terreno in uso al 63enne, nel corso della quale, i Carabinieri, oltre ad aver accertato, la presenza di un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi direttamente su suolo e di 18 animali da allevamento, tra ovini e suini, privi di tracciabilità, hanno rinvenuto occultata all’interno di una capanna in lamiera, una pistola calibro 7.65 modello MANURHIN PP WALTHER con matricola abrasa e 37 proiettili dello stesso calibro, illecitamente detenuti. (Corriere di Lamezia)