Michel Barnier, il grande negoziatore che non ha mai fretta

Michel Barnier, il grande negoziatore che non ha mai fretta
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Il Sole 24 ORE ESTERI

È un uomo di destra, Michel Barnier. Consapevolmente, orgogliosamente componente di quella destra francese che non esiste altrove: repubblicana, e non semplicemente gollista, e fiera della sua origine, la Rivoluzione («Liberté, egalité, fraternité», per semplificare), con la quale i conservatori di altri paesi non hanno ancora fatto i conti fino in fondo (è piuttosto il ’68 la bestia nera degli attuali Républicains... (Il Sole 24 ORE)

La notizia riportata su altri giornali

Un’interpretazione che si apparenta a una «favola», come l’ha definita Faure, per la quale la nomina di Barnier – con la benedizione di Marine Le Pen – sarebbe colpa della sinistra. Il tono è ben descritto dalla prima domanda posta dal giornalista: «Avete dei rimorsi? Avete bocciato Bernard Cazeneuve, ora vi ritrovate con Michel Barnier». (il manifesto)

Valentina Iorio parla del decreto del governo che prolunga le concessioni fino (almeno) al 2027 Stefano Montefiori spiega come il presidente francese è arrivato alla scelta dell’ex negoziatore per la Brexit Michel Barnier per guidare il governo francese dopo le elezioni anticipate. (Corriere della Sera)

È un uomo della destra moderata, esce dalle fila dei Républicains, gli ex gollisti ormai ridotti al lumicino, e già da oggi è il bersaglio privilegiato dei socialisti, dell’ultrasinistra e degli ecologisti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Parigi. Dal più giovane (Attal) al più vecchio (Barnier): chi è il neopremier francese

Settantatré anni d… Al termine di una crisi di governo lunga 51 giorni, una durata inedita nella storia della politica francese e superiore alla media delle crisi italiane (circa 33 giorni), Emmanuel Macron ha tirato fuori la carta Michel Barnier (La Stampa)

Ansa (Avvenire)

Dal lontano 1973, quando diventò consigliere provinciale in Savoia, ha collezionato incarichi sempre più alti, in Francia e in Europa, guadagnandosi spesso la stima degli avversari. Tanto che nel centrodestra francese d’estrazione gollista, il nuovo premier francese Michel Barnier è stato a un certo punto visto da molti come un «aspirante all’Eliseo mancato», avendo le competenze e l’esperienza per la poltrona suprema, ma non il carisma e lo spirito pugnace che in genere fanno la differenza in un’elezione presidenziale. (Avvenire)