Cremlino: con Usa per pace, in Ue falchi
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Russia e Stati Uniti stanno lavorando sulla pace in Ucraina, ma in Europa ci sono falchi che lavorano per la guerra. Così il portavoce del Cremlino, Peskov. "Il processo è piuttosto difficile", ha detto Peskov ai giornalisti, perché se Mosca e Washington "parlano ancora di pace", le capitali europee "si sono improvvisamente trasformate in falchi di guerra e vogliono che le ostilità continuino". "Il binario principale del processo di risoluzione dell'Ucraina è rappresentato dai contatti Russia-Usa che proseguono", ha sottolineato. (RaiNews)
La notizia riportata su altri media
D'altra parte quando un negoziatore viene immortalato con la mano sul cuore in segno di rispetto poco prima di incontrare Vladimir Putin, il tasso di credibilità, inevitabilmente, crolla. Che la trattativa per arrivare a un dialogo prima e a una pace poi sarebbe stata complessa lo sapevano tutti. (il Giornale)
Il colloquio è durato quasi cinque ore e ha affrontato la questione dei cinque territori contesi: Crimea, annessa dalla Russia nel 2014, e le regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson, sotto parziale controllo russo. (Wired)
Dagli Stati Uniti, l’amministrazione di Donald Trump continua a ripetere che Vladimir Putin vuole “una pace duratura” e che questa sarebbe ormai dietro l’angolo, al punto che si attendono novità “a breve”. (la notizia)
Lo ha affermato oggi la segretaria stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt.Witkoff “crede che la Russia voglia porre fine a questa guerra e anche il presidente la pensa allo stesso modo. – Il presidente Usa Donald Trump e il suo inviato speciale Steve Witkoff ritengono che la Russia miri a porre fine al conflitto in Ucraina e che un partenariato economico con Mosca potrebbe essere fattibile, ma è necessario un cessate il fuoco preventivamente. (Askanews)
I negoziati tra gli Usa e la Russia per un cessate il fuoco in Ucraina sono "complicati, perché, naturalmente, il tema della risoluzione ucraina non è semplice". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov rispondendo alle parole del presidente Donald Trump secondo il quale gli Usa si aspettano una risposta in tempi brevi. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
È più vicino alla realtà il ministro degli esteri russo Sergehei Lavrov o l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff? Oppure, in altri termini, quanto è lontano un accordo che possa portare a un reale cessate il fuoco in Ucraina? Intorno ai negoziati tra Mosca e Washington, con Kiev che ha margini di manovra limitati dalla situazione sul campo e da oltre tre anni di pesantissima guerra in casa, girano le dichiarazioni di giornata che spostano l’ago della bilancia da una parte o dall’altra, secondo l’interpretazione che se ne vuole dare e l’affidabilità presunta di chi le pronuncia. (Adnkronos)