Tajani incontra il nuovo presidente libanese Joseph Aoun
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Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha recentemente intrapreso una serie di incontri istituzionali in Libano e Siria, con l'obiettivo di rafforzare la stabilità nella regione. Dopo aver visitato Damasco, dove ha incontrato il leader de facto della Siria, Ahmed al Sharaa, Tajani si è recato a Beirut per colloqui con il neoeletto presidente libanese, Joseph Aoun. Quest'ultimo, considerato un "occidentale", è stato scelto per disarmare Hezbollah, un compito reso possibile solo dopo la caduta del regime di Bashar al Assad in Siria.
La caduta di Damasco ha interrotto i rifornimenti di armi e denaro che dall'Iran passavano attraverso la Siria per arrivare ai terroristi islamici di Hezbollah in Libano. Tuttavia, gli ostacoli sono stati rimossi grazie soprattutto alla caparbietà di Israele, che, prima di accettare la tregua e dare il via al ritiro delle sue truppe, per oltre un anno si è sforzato di decimare la milizia sciita, rendendola quasi inoffensiva.
Durante la sua visita a Beirut, Tajani ha incontrato anche il ministro degli Affari Esteri, Bou Habib, e il presidente del Parlamento, Nabih Berri. Al centro dei colloqui, il convinto sostegno dell'Italia al processo di stabilizzazione e pacificazione del Libano, un paese che sta cercando di rialzarsi dopo la devastante guerra tra Hezbollah e Israele, scoppiata in mezzo a una drammatica crisi economica.
Il viaggio di Tajani in Libano rappresenta un passo importante per l'Italia, che intende giocare un ruolo chiave nella stabilizzazione della regione.