Torino, fermato uomo sospettato dell’assassinio di Mohammad Ibrahim, il lavapiatti decapitato nel suo…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Questa mattina, la squadra mobile di Torino, guidata da Luigi Mitola, ha fermato un uomo, anche lui bengalese come la vittima e suo coetaneo, sospettato dell’omicidio.

Due giorni fa Mohammad Ibrahim era stato trovato morto nel suo appartamento, decapitato con un’arma da taglio pesante, presumibilmente un machete.

Per gli inquirenti non è ancora chiaro il movente, ma tra le ipotesi si fa largo quella della vendetta per un debito non pagato dalla vittima, lavapiatti in un ristorante nella provincia. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

In manette 57enne per tentato omicidio. A scoprire il cadavere il suo coinquilino e connazionale del Bangladesh, che ha chiamato la polizia. Mohammad Ibrahim, venticinque anni, è stato decapitato ieri nella propria camera da letto, nel suo appartamento di Torino. (Corriere dell'Umbria)

L’allarme è scattato a mezzanotte, quando il cadavere del bengalese è stato trovato dal suo coinquilino al rientro del lavoro. Perché lui, Mohammad Ibrahim, 25 anni, emigrato in Italia per lavorare e dare un futuro alla sua famiglia, è stato decapitato nell’appartamento che aveva affittato in corso Francia 93, a Torino. (Cronaca Qui)

L'uomo è stato fermato alla stazione di Porta Nuova nella notte di oggi, giovedì 10 giugno 2021, dalla squadra mobile della polizia per l'omicidio avvenuto la sera di martedì 8 nel palazzo di corso Francia 95, dove è stato trovato sgozzato (quasi decapitato) Mohammad Ibrahim, lavapiatti di 25 anni. (Today.it)

La perquisizione a suo carico ha portato al sequestro di capi di abbigliamento e di altri elementi di rilievo probatorio, compreso un grosso coltello da cucina adoperato quale arma del delitto Mohamed Ibrahim, il 25enne bengalese decapitato la scorsa notte in corso Francia, a Torino, è stato ucciso per questioni economiche. (Video - La Stampa)

«Un delitto maturato - conclude Mitola - in un ambiente di persone che vivono di lavoretti saltuari e l'emergenza Covid ha peggiorato la loro situazione» LA VICENDA - Varie volte Mostafa ha chiesto indietro la somma, visto che il 'pattò non era stato rispettato. (ilmattino.it)

Mistero e incredulità a Torino, per la brutale uccisione di un ragazzo di 25 anni del Bangladesh, descritto da tutti come una persona buona, senza nemici, dedito al lavoro. I due giovani che vivevano con Mohamed – prosegue la Stampa – sono stati sentiti per oltre dodici ore negli uffici della Questura (Imola Oggi)