Nettuno, il Covid-19 uccide il farmacista Paolo D'Ambrogi

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“Ieri ci ha lasciati, a causa dell’epidemia di Covid-19, il collega Paolo D’Ambrogi, che esercitava nella sua parafarmacia di Nettuno.

Paolo D’Ambrogi, oltre a gestire la parafarmacia sul Lungomare, era un docente delle infermiere nella locale sezione della Croce Rossa.

Ora però il pensiero va ai famigliari e agli amici di Paolo D’Ambrogi, ai quali si stringono nel cordoglio il Comitato centrale della Fofi e tutti i farmacisti italiani”. (IlFaroOnline.it)

Ne parlano anche altre testate

Una scelta che non significa, quindi, una chiusura a priori rispetto alla disponibilità delle farmacie. È quanto afferma Giancarlo Tagliaferri, consigliere di Fratelli d’Italia, a proposito delle disposizioni emanate dalla Regione che affidano al volontariato la consegna dei farmaci solitamente ritirati nelle farmacie ospedaliere. (IlPiacenza)

Non va bene perché c’è troppa gente che viene in farmacia per delle cose che non sono assolutamente fondamentali. “Molti clienti anziani vengono tutti i giorni per chiederle e anche questo non va bene” ha sottolineato Vola. (La Nuova Provincia - Asti)

Oltre al via vai di trasportatori (molti provenienti dal Nord Italia) che consegnano farmaci e altri materiali nelle strutture in cui operano i farmacisti ospedalieri stessi “spesso in carenza del minimo indispensabile di DPI (Dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti ecc. (Il Caffè.tv)

Un tempo neanche troppo lontano ogni farmacia aveva in dotazione almeno una decina di bombole, poi una disposizione di legge ha modificato tutto. Siamo già con gli organici ridotti al minimo, molti collaboratori e gli stessi farmacisti sono a casa ammalati, non abbiamo personale da dedicare a questa operatività». (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

La rapidità del contagio, , è stata più veloce di qualsiasi misura precauzionale. Una di queste iniziative è stata realizzata per facilitare l’accesso al farmaco, con l’avvio in Puglia e in tutte le altre regioni, della ricetta elettronica dematerializzata. (La ringhiera)

«Sì siamo in trincea ma restiamo qui fin quando finirà e oltre. «A volte i pazienti vengono qui agitatissimi, irriconoscibili per noi che li conosciamo da tanti anni, articolano male le parole e sono in preda a stati di ansia, fanno domande in continuazione. (Il Messaggero)