VIDEO Israele, i parenti degli ostaggi accampati fuori dal Ministero della Difesa

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Alcuni parenti degli ostaggi israeliani ancora detenuti a Gaza si sono accampati con le tende davanti al Ministero della Difesa a Tel Aviv. Chiedono un immediato cessate il fuoco nella Striscia che permetta il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti. Il cessate il fuoco ha messo in pausa i combattimenti più letali e distruttivi mai avvenuti tra Israele e Hamas, innescati dall’attacco guidato dai miliziani palestinesi nel sud dello Stato Ebraico il 7 ottobre 2023. (LAPRESSE)
Ne parlano anche altri media
I sostenitori delle famiglie degli ostaggi israeliani a Gaza si sono accampati davanti al ministero della Difesa israeliano e al quartier generale militare di Tel Aviv per chiedere un'estensione del fragile cessate il fuoco a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi. (Tiscali Notizie)
Dobbiamo fissare una data di scadenza per la conclusione di questa crisi". Tornano malati, non hanno mangiato e non hanno ricevuto cure mediche. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Israele ha dichiarato di aver accettato l'invito a inviare una delegazione nella capitale del Qatar, Doha, per partecipare ai negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. "Israele ha accettato l'invito dei Paesi mediatori, sostenuti dagli Stati Uniti, a inviare oggi una delegazione a Doha. (Il Sole 24 ORE)

Sebbene abbia dovuto ammettere in conferenza stampa che la ripresa dei combattimenti in questo momento "metteranno a repentaglio la vita dei rapiti". L'esercito israeliano, guidato dal nuovo capo di stato maggiore Eyal Zamir, è pronto a riprendere la guerra con un “piano più rapido e intenso di prima”, ha annunciato il ministro israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich. (La Stampa)
Servizio di Massimiliano Cochi Medio Oriente, a Doha riprendono i negoziati (TV2000)
Il presidente americano Donald Trump «appoggia e sostiene pienamente» i colloqui che il suo inviato per gli ostaggi Adam Boehler ha tenuto con Hamas. A dichiararlo oggi a Axios è stata la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. (Corriere della Sera)