Usa, l’inflazione vola al 7%: mai così alta dal 1982

Corriere della Sera ECONOMIA

Non accenna a raffreddarsi l’inflazione negli Stati Uniti.

I timori per la ripresa L’inflazione è diventata una delle principali preoccupazioni della politica e degli esperti, forse tanto quanto la pandemia, per l’impatto che può avere sulla ripresa economica

A dicembre l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto del 7% su base annua, dopo il +6,8% segnato a novembre.

Su base mensile il costo della vita cresce invece dello 0,5%, in frenata rispetto al +0,8% del mese precedente. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Nel mese di dicembre, l’inflazione Usa, misurata dall’indice dei prezzi al consumo, è salita ulteriormente, al tasso anno del 7%, rispetto al +6,8% di novembre, e al record dal febbraio del 1982. Gli analisti intervistati da Dow Jones avevano previsto un balzo del 7% su base annua, al tasso più forte dal 1982, per l’appunto, e una crescita dello 0,4% su base mensile. (Wall Street Italia)

Su base mensile, la crescita è stata però superiore alle attese, pari a +0,5%, rispetto al +0,4% atteso. Di fatto, lo scorso mese, l'inflazione misurata dall'indice dei prezzi al consumo Usa è balzata ulteriormente, al tasso annuo del 7%, rispetto al +6,8% di novembre. (Finanzaonline.com)

Come sempre un’accelerata intensa in termini di innalzamento dei tassi potrebbe avere effetti compressivi sulla possibile corsa del gruppo. Parliamo, a conti fatti, dell’inflazione più alta che gli USA si trovano ad affrontare da 40 anni a questa parte anno su anno. (Criptovaluta.it)

Per chi dà ancora per buoni i dettami della regola di Taylor, i tassi dovrebbero essere già al 4,15%. Quarant'anni fa l'inflazione era agli stessi livelli di adesso, ma bisogna coglierne le differenze. (ilGiornale.it)

Più delle attese, infine, la crescita dell'inflazione core su base mensile, pari a +0,6%, contro il +0,4% atteso. Pubblicato l'indice dei prezzi alla produzione, all'indomani della diffusione dell'indice dei prezzi al consumo, entrambi relativi al mese di dicembre. (Finanzaonline.com)

Poi, quando il tasso di interesse di riferimento della Federal Reserve raggiunse il 19% nel 1981, iniziò una recessione molto più profonda. Nel 1982, la Federal Reserve mirava ancora all'offerta di moneta, causando fluttuazioni imprevedibili dei tassi d'interesse. (Milano Finanza)