Derubata in ospedale prima di morire, i genitori che hanno denunciato: "Non accada più"

LA NAZIONE INTERNO

"Credo che i carabinieri abbiano lavorato bene - aggiunge mamma Graziella - ed è bello sapere che andranno avanti con le indagini.

"Dopo appena due giorni, i carabinieri ci hanno comunicato che era stata individuata la responsabile del furto della carta bancomat", spiega Romei.

Per questo motivo Romei ha depositato anche all’ufficio protocollo dell’Asl una copia della denuncia fatta ai carabinieri. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altri giornali

Tra queste c’era quella di sua figlia Antonella, di 53 anni, morta per una malattia. «Quando controllai i documenti di mia figlia — racconta Romei — vidi che c’era la carta di credito e non il bancomat. (Corriere Fiorentino)

Il suo obiettivo consisteva solo nelle carte elettroniche, che poi usava col limite di spesa per il quale non è richiesto il codice. Ed è stata la circostanza in cui aveva colpito nei confronti di una persona defunta a dare il via alle indagini. (Toscana Media News)

A sospettare il furto, poi scoperto messo in atto da un’infermiera di Prato, è stato il padre di una donna deceduta in ospedale. Le indagini adesso sono state estese in altri ospedali nei quali ha lavorato la donna (il Fatto Nisseno)

Poi la sanitaria, 55 anni di Firenze, andava a fare spese per importi inferiori ai 25 euro così da non inserire il codice Pin, che naturalmente non sapeva. Decisiva la collaborazione della direzione sanitaria dell'ospedale che ha collaborato con i militari. (LaC news24)

Nei reparti dove ci sono persone fragili, vicine alla morte e inermi come nostra figlia, dovrebbe girare più personale per controllare. - prosegue il signor Romei - La cosa migliore sarebbe fare la spesa a qualche famiglia bisognosa, almeno siamo sicuri che l'aiuto vada a buon fine. (notiziediprato.it)

La donna è stata denunciata e adesso dovrà rispondere di furto aggravato e frode informatica. Denunciata un’infermiera fiorentina di 55 anni che si appropriava indebitamente del denaro dei suoi pazienti. (il Fatto Nisseno)