Missile sulle case, 12 morti

RSI.ch Informazione ESTERI

Un missile ha colpito nella notte tra venerdì e sabato una zona residenziale e causato vittime a Ganja, seconda città dell'Azerbaigian, segnando un'ulteriore escalation del conflitto nel Nagorno Karabakh, poche ore dopo i bombardamenti a Stepanakert, la capitale della regione separatista.

Il missile ha centrato il quartiere abitato all'una di notte, mentre i residenti stavano dormendo.

Il lancio ha distrutto diverse abitazioni ed è stato seguito da un secondo attacco missilistico in un'altra parte della città, nonché da un colpo sparato sulla vicina città strategica di Mingecevir. (RSI.ch Informazione)

Se ne è parlato anche su altri media

L'Armenia ha dichiarato la legge marziale e - per la prima volta - la mobilitazione generale, sostenendo che Ankara sostiene attivamente Baku. A Baku hanno dichiarato che l'attacco contro Ganja è stato condotto con missili balistici tattico-operativi "Scud" (R-17) dal territorio dell'Armenia. (Sputnik Italia)

La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh. Il rappresentante del Ministero della Difesa armeno Arzrun Ovannisyan ha riferito che nella prima mattinata odierna le forze armate dell-Azerbaigian hanno dato il via ad una massiccia operazione nella zona settentrionale del fronte nella regione contesa del Nagorno-Karabakh. (Sputnik Italia)

La Turchia ha dichiarato che fornirà all'Azerbaigian qualsiasi sostegno richiesto sullo sfondo di un altro aggravamento della situazione nel Nagorno-Karabakh. (Sputnik Italia)

Se la guerra si mettesse male, però, potrebbe essere «tentata di usarli» magari per «colpire la condotta petrolifera che porta il petrolio dal mar Caspio fino in Turchia e in Occidente». (Tempi.it)

— Shushan Stepanyan (@ShStepanyan) October 17, 2020. Una settimana fa i due Paesi avevano accettato un primo cessate il fuoco, con la mediazione di Mosca, che non è mai stato rispettato. (Rai News)

Henrikh Mkhitaryan continua la sua campagna social contro la guerra in Nagorno-Karabakh, regione che l’Azerbaigian sta provando a rivendicare all’Armenia con la forza. Francia e Germania si sono già mosse, l’Italia non ha detto mezza parola, e questo non è degno di un Paese come il nostro” le parole dell’ex ministro dell’Interno. (ForzaRoma.info)