L'editoriale/ La parata di Mosca e l’amnesia sugli Usa

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Domani, sulla Piazza Rossa, Vladimir Putin farebbe bene a ricordare il pensiero di un grande russo, Aleksandr Puskin: «Il rispetto per il passato: questo distingue la cultura dalla barbarie». Ma è certo che non lo potrà fare. Per il semplice motivo che il 9 maggio, giorno di celebrazione della vittoria sul nazismo è da sempre oggetto a Mosca di una sorta di “memoria dimezzata”, al confine della manipolazione storica. (Il Messaggero)
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Mosca si prepara alla parata del 9 maggio: tra strade blindate, restrizioni digitali e leader internazionali attesi sulla Piazza Rossa, in Russia è conto alla rovescia per le celebrazioni del Giorno della Vittoria. (Il Messaggero)
Mosca si prepara alla parata del 9 maggio: tra strade blindate, restrizioni digitali e leader internazionali attesi sulla Piazza Rossa, in Russia è conto alla rovescia per le celebrazioni del Giorno della Vittoria. (Il Gazzettino)

In Piazza Rossa, a Mosca, la parata militare in occasione dell'80mo anniversario della Vittoria nella guerra patriottica (la Seconda guerra mondiale). Alla sfilata partecipano militari coinvolti "nell'operazione militare speciale" in Ucraina, cadetti degli istituti militari, effettivi della Guardia nazionale, guardie di frontiera e delegazioni di 13 Paesi stranieri, tra cui Azerbaigian, Cina, Bielorussia, Egitto, Kazakhstan, Kirghizistan, Laos, Mongolia, Myanmar, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam. (Tgcom24)
Nelle intenzioni di Vladimir Putin è un’occasione per contare amici e nemici, mostrare al mondo il nuovo fronte che si oppone all’Occidente complessivo e ribadire la retorica della superiorità del proprio modello politico rispetto agli “obsoleti” valori liberali. (Avvenire)
In Russia è il Giorno della vittoria sul nazismo. Il giorno che celebra la fine della Seconda guerra mondiale, giunto al suo 80esimo anniversario. (Il Giornale d'Italia)