Giorno della Vittoria, la Russia in festa per l'80° anniversario: cos'è la ricorrenza e perché si celebra. Putin: «Siamo una nazione di vincitori»

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Il 9 maggio, la Russia celebra il Giorno della Vittoria (Den’ Pobedy), commemorando la resa incondizionata della Germania nazista nel 1945. Questa data, profondamente radicata nella memoria collettiva, è considerata la festa laica più importante del paese. La giornata onora il sacrificio dei milioni di sovietici caduti durante la Seconda guerra mondiale, conosciuta in Russia come la « Guerra Patriottica». (Leggo.it)
Su altri giornali
Il presidente russo, in occasione della parata nella Piazza Rossa, ha sottolineato: "La Russia è stata e sarà un ostacolo invalicabile al nazismo, alla russofobia e all'antisemitismo e combatterà contro le atrocità commesse dai seguaci di queste convinzioni aggressive e distruttive. (Sky TG24)
«Sorgi, o terra immensa/Sorgi all’ultima battaglia/Contro l’oscura forza fascista/Contro l’orda maledetta». Le due bandiere entrano nella piazza Rossa sulle note di Sviascennaja vojna, "La sacra guerra", uno dei più famosi tra gli innumerevoli brani dell’epoca sovietica dedicati alla Guerra Patriottica. (Corriere della Sera)
Chi è presente manda un segnale. E chi sceglie di non esserci, pure (Sky TG24)

Sulla Piazza Rossa di Mosca incombe però la minaccia dei droni ucraini, che mettono potenzialmente a repentaglio l’incolumità degli ospiti d’onore invitati da Vladimir Putin per assistere alla cerimonia in grande stile per gli 80 anni dalla vittoria sovietica sulla Germania nazista (Eunews)
Ci troviamo nei pressi di Energodar, dove si trova la oramai ben nota centrale nucleare di Zaporizha, quando la nostra collega Sofia Vitt, giovane corrispondente di guerra, ci informa della possibilità di raggiungerla e di entrare in contatto con il Reggimento “Maksym Kryvonis”, composto dagli ex prigionieri di guerra ucraini che hanno deciso, dopo aver servito per le Forze Armate Ucraine, di unirsi alle Forze Armate Russe. (Il Giornale d'Italia)
Perché il presidente russo non vuole solo ricordare al suo popolo e agli altri capi di Stato e di governo di essere il leader indiscusso della Federazione Russa, ma anche che insieme a lui c’è un blocco. (Il Riformista)