LA SCONFITTA PILOTATA DELL’UCRAINA E LA LINEA ROSSA DI PUTIN
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In questi giorni molte città ucraine sono di nuovo sotto il fuoco dei missili e delle bombe di Mosca. Questa strage di civili, che non risparmia nemmeno i soccorritori, continua da oltre due anni, ma a differenza di quanto succedeva nei primi mesi successivi all’invasione russa oggi l’Ucraina disporrebbe delle armi idonee per colpire le postazioni da cui partono quei missili. Se non lo fa, è perché i suoi alleati occidentali hanno posto un limite all’utilizzo di quelle armi, vietandone l’uso oltre una certa distanza dal confine. (L'Opinione delle Libertà)
Se ne è parlato anche su altri media
Da una parte Putin non risparmia la sua carne da cannone pur di proseguire la sua lenta marcia verso ovest nel Donbass e si prepara a impiegare i missili balistici in corso di fornitura dal suo infame alleato iraniano per nuovi attacchi terroristici dal cielo sulle città ucraine; dall'altra Zelensky lavora instancabilmente per ottenere dall'Occidente tutto ciò che gli è possibile (ma mai davvero sufficiente, come confermano gli esperti di questioni militari) per difendersi, ma anche per contrattaccare efficacemente portando la guerra sul suolo stesso dell'aggressore russo, conservando il controllo di 1.300 chilometri quadrati di territorio nemico nella regione di Kursk. (il Giornale)
L’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, il tentativo di Mosca di avanzare nel Donetsk occupando lo snodo cruciale di Pokrovsk, il maxi-rimpasto di governo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e la sua richiesta agli alleati di includere tra i sistemi d’arma autorizzati a colpire la Russia anche i missili a lungo raggio: come si concilia tutto questo con l’idea di pace ribadita da … (La Stampa)
Era stato lui a riaprire, con grande disappunto dei sostenitori del suo predecessore e avversario Petro Poroshenko, il negoziato con Vladimir Putin, ribadendo di essere p… (La Stampa)
Tutti rammentano le polemiche che fioccarono per le assenze di molti deputati e senatori quando il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, fece il suo intervento da remoto al Parlamento italiano. Non è del resto un caso unico. (Nicola Porro)
Con l’invasione del territorio russo nella zona di Kursk da parte di truppe corazzate ucraine, armate ed equipaggiate dalla NATO, e con la pretesa ucraina di utilizzare sistemi d’arma occidentali per colpire obiettivi strategici in profondità in Russia, si è verificato un salto di qualità nell’escalation del conflitto russo-ucraino, che ci riguarda e ci coinvolge direttamente. (articolo21)
Le due repubbliche, Ucraina e Israele, sono state attaccate rispettivamente dal “dittatore” Putin e dai terroristi di Hamas. Zelensky ha cercato di difendersi come ha potuto; Netanyahu ha attaccato distruggendo la Striscia di Gaza, colpendo il Sud del Libano e ora anche la Cisgiordania. (Quotidiano di Sicilia)