'Ndrangheta, colpo alla cosca Labate di Reggio Calabria: arrestati sei esponenti dediti a estorsioni e traffico di armi

Quotidiano del Sud INTERNO

In manette alcuni esponenti della cosca di ‘ndrangheta Labate, dediti a estorsioni, detenzioni di armi da guerra, comuni da sparo e clandestine e trasferimento fraudolento di valori.

Società destinataria di un’interdittiva antimafia della Prefettura di Reggio Calabria il 17 ottobre 2017 e mutata poi in “Croce amaranto”.

Un’altra tentata estorsione sarebbe stata compiuta ad un imprenditore del settore onoranze funebri concorrente della società “Croce Granata” riconducibile a Pietro Toscano e Antonio Laurendi. (Quotidiano del Sud)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Reato commesso a Reggio Calabria, fino all'8 dicembre 2012;. . . , Pietro Toscano quale titolare di fatto della ditta di onoranze funebri avente denominazione "Croce Granata", compivano atti di concorrenza con minaccia ai danni di altro imprenditore concorrente. (LaC news24)

Reato commesso a Reggio Calabria il 25.11.2014; detenzione illegale di arma comune da sparo, una pistola di calibro e marca non precisata, reato commesso a Reggio Calabria in data anteriore e prossima al 16.06.2017. (Corriere della Calabria)

Un’altra tentata estorsione sarebbe stata posta compiuta ad un imprenditore del settore onoranze funebri concorrente della società “Croce Granata” riconducibile a Pietro Toscano e Antonio Laurendi. L’accusa è anche di illecita concorrenza aggravata perché, in concorso con Falco, Toscano quale titolare di fatto della ditta di onoranze funebri “Croce Granata”, sono accusati di concorrenza con minaccia ai danni di un altro imprenditore concorrente. (Quotidiano online)

Nella circostanza veniva avviata un’attività di intercettazione di utenze telefoniche, ambientali ed acquisizione di atti hanno consentito di accertare la riconducibilità di quelle armi ad un più ampio gruppo di persone storicamente inserite nella “cosca Labate” conosciuta anche con il nome di “Ti Mangiu” che ha il controllo della zona Gebbione nella città di Reggio Calabria (Zoom24.it)

7.62 NATO; Reato commesso a Reggio Calabria il 16.06.2017;. e con (nei cui confronti si è proceduto separatamente), illegalmente detenevano arma e munizioni da guerra: pistola mitragliatrice a funzionamento automatico, con due caricatori; proiettili cal. (Stretto web)

Ciò che maggiormente colpisce della vicenda è l’assoggettamento di un professionista che, sentitosi ingiustamente minacciato, piuttosto che denunciare il fatto alle competenti autorità, preferiva rivolgersi a Pietro TOSCANO, conscio della forza intimidatrice che lo stesso avrebbe esercitato sul predetto cliente. (ZMedia)