Un gruppo di ultra nazionalisti turchi a Smrine ha assalito dei soldati statunitensi del corpo dei Marines: il video
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Ieri – lunedì 2 settembre – alcuni soldati del corpo statunitense di marines in servizio sulla nave da guerra USS Wasp sono stati aggrediti in strada a Smirne, in Turchia. Il video dell’aggressione ha avuto larga diffusione sui social network: nelle immagini si vede un soldato che viene bloccato dalla folla; qualcuno, alle sue spalle, gli copre la testa con un sacchetto bianco. I responsabili dell’aggressione sarebbero i membri dell’Unione giovanile turca, un’associazione ultra nazionalista e contro la Nato. (Corriere TV)
Su altre fonti
"Abbiamo messo un sacco in testa a un soldato americano che lavora sulla più grande nave d'assalto americana, la Uss Wasp", si legge in un messaggio su X dell'Unione giovanile della Turchia (Tgb), un'organizzazione vicina al partito politico turco Vatan Partisi, noto per le sue posizioni ultra nazionaliste, anti imperialiste e vicine alla Russia. (Il Messaggero Veneto)
La scena si è consumata lunedì pomeriggio in una affollata strada di Smirne, che i due miliari americani stavano percorrendo in abiti civili durante la libera uscita. (Fanpage.it)
“I soldati americani che portano sulle loro mani il sangue dei nostri soldati e di migliaia di palestinesi non possono sporcare il nostro paese. L’ennesimo corto circuito di un Paese aderente alla Nato, che nelle strade vede cortei in cui si grida “Yankee go home”, viene proposto dall’azione dimostrativa di due giorni fa, firmata dall’Unione giovanile della Turchia (Tgs). (Il Fatto Quotidiano)
Attivisti nazionalisti turchi incappucciano un soldato americano a Smirne: "Vi accoglieremo come meritate" (La Stampa)
“Abbiamo messo un sacco in testa a un soldato americano che lavora sulla più grande nave d’assalto americana, la Uss Wasp”, si legge in un messaggio su X dell’Unione giovanile della Turchia (Tgb), un’organizzazione vicina al partito politico turco Vatan Partisi, noto per le sue posizioni ultra nazionaliste, anti imperialiste e vicine alla Russia. (Il Fatto Quotidiano)