Elezioni in Georgia, Zourabichvili non riconosce i risultati e accusa la Russia
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La presidente della Georgia, Salome Zourabichvili, ha dichiarato domenica sera di non riconoscere i risultati delle elezioni parlamentari tenutesi nel fine settimana, che hanno visto la vittoria del partito al potere, Sogno Georgiano, con quasi il 55% dei voti. Insieme ai leader dell'opposizione, favorevoli all'adesione all'Unione Europea, Zourabichvili ha accusato la Russia di aver orchestrato un'operazione speciale per allontanare il Paese dal suo cammino verso l'Europa. La Commissione elettorale ha assegnato la vittoria ai filo-governativi, ma le opposizioni, che si sono fermate al 37,5%, non accettano il verdetto, denunciando irregolarità e intimidazioni.
La tensione in Georgia non accenna a diminuire dopo le elezioni legislative di sabato scorso. La presidente Zourabichvili, in un discorso accorato, ha definito i risultati "totalmente falsificati" e ha invitato la popolazione a scendere in piazza a Tbilisi per protestare contro quello che ha definito un "furto totale dei voti". Le opposizioni, unite nella denuncia di brogli elettorali, hanno accolto l'appello della presidente e si preparano a manifestare in massa.
Nel frattempo, la situazione politica in Georgia si complica ulteriormente con lo scandalo di spionaggio che ha coinvolto il Paese. Gli hacker del gruppo Equalize hanno sottratto 800mila dossier dai sistemi governativi italiani, creando fascicoli su politici, manager e personalità pubbliche. Questo scandalo, che ha scosso l'opinione pubblica, aggiunge un ulteriore elemento di incertezza in un momento già critico per la Georgia.
La vittoria del partito Sogno Georgiano, considerato filo-russo, ha sollevato preoccupazioni non solo all'interno del Paese, ma anche a livello internazionale. L'Unione Europea ha espresso la necessità di affrontare le irregolarità denunciate, sottolineando l'importanza di garantire elezioni libere e trasparenti.