Di Maio: stop fondi a Tunisia, prima risposte su sbarchi

Rai News INTERNO

"Siamo tutti perfettamente consapevoli - ha proseguito Di Maio - dell'importanza della cooperazione per lo sviluppo verso alcuni Paesi, anche al fine di prevenire flussi migratori incontrollati, ma in questa fase in cui a Tunisi, che ricordo essere un porto sicuro, stiamo avanzando chiarimenti circa l'incremento degli sbarchi verso l'Italia è bene avere un approccio a 360 gradi.

Di Maio: stop fondi a Tunisia, prima risposte su sbarchi Il ministro al comitato congiunto per cooperazione Farnesina. (Rai News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Laura Ferrara – europarlamentare del Movimento 5 Stelle – nel 2017 parlava di “obiettivo sbarchi zero”, e ancora più incredibilmente affermava: “l’immigrazione è il più grande fallimento dei partiti”. Nella fase finale della diretta pubblicata lo scorso venerdì, Di Maio ha affermato di avere le idee chiare circa i prossimi passi da effettuare per contrastare l’immigrazione clandestina. (Il Primato Nazionale)

Con il ministero dell'Interno stiamo analizzando ogni dettaglio. La partita nel governo tra Conte, Di Maio e Pd si sposta sul Viminale. (ilGiornale.it)

Si tratta del valore più basso mai registrato (dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell'attuale serie storica). Crollo record per il Pil degli Usa, il peggiore di sempre: -32,9%. (Italia Oggi)

Vale per chi ha diritto alla protezione internazionale così come per chiunque altro“, esordisce Luigi Di Maio nella sua intervista al Corriere della Sera. Di Maio, “Le autorità tunisine mettano fuori uso barchini e gommoni”. (News Mondo)

Lo ha presentato sulla sua pagina Facebook e annunciato in varie interviste rilasciate in questi giorni infuocati sul tema sbarchi e rischio sanitario. I 6 punti del piano migranti di Di Maio. Si gioca molto Di Maio della sua reputazione da ministro degli Esteri sulla crisi migranti e sulla gestione dei tunisini in arrivo costante da giorni. (Money.it)

Insomma a un anno dalla stupefacente crisi di governo del 2019 possiamo dire che l’incapacità di Salvini e Di Maio di mettersi d’accordo ha prodotto due vincitori (Conte e il PD) e due sconfitti (i medesimi Salvini e Di Maio, pur con diversa “gradazione”). (L'HuffPost)