I virologi (non) vanno a cena. Zangrillo: "Solo con gli amici".

L'HuffPost INTERNO

Il virologo, ai microfoni di ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1, ha detto di non voler andare a cena, come gesto di pace, con i due colleghi professori.

“Nessun problema ad andare a cena con Alberto Zangrillo.

Il professore del Sacco di Milano ha risposto, laconico: “È un’affermazione che si commenta da sola

Sono dell’idea di ascoltare gli altri, non ho mai attaccato nessuno e non inizio certo ora” ha replicato Andrea Crisanti (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

Così Zangrillo sulla proposta avanzata da Andrea Crisanti di utilizzare la geolocalizzazione dei cittadini quando entrano in un luogo pubblico per individuare e tracciare i casi di Covid-19. In Italia è la stessa cosa – sostiene Zangrillo – quindi il politically correct è alla fine quello che guida: la verità è in relazione a chi dice quella cosa“. (Meteo Web)

Possiamo dire, oggi, che il virus clinicamente non esiste più? Non rinnego nulla, il virus esiste, come ne esistono centinaia di altri, ora stiamo cercando questo ma se ne cercassimo altri ne troveremmo altri. (AGI - Agenzia Italia)

Così Alberto Zangrillo, direttore dell’Unità operativa di anestesia e rianimazione generale del San Raffaele di Milano, a "Un giorno da pecora" su Rai Radio 1. Questo video contiene contributi www.raiplay. (Corriere TV)

Il clinico fotografa la realtà e se è bella si sente spinto a renderla pubblica. " Oggi è il 31 maggio. (iLMeteo.it)

Senza questa informazione corretta – avverte il medico personale di Silvio Berlusconi – saremo tutti un popolo di beoti che segue chi la spara più grossa” Questo è un modo di vivere che non ci porta a quella consapevolezza, a quell’equilibrio mentale e psicologico dell’evidenza, dell’obiettività, dell’informazione corretta. (Stretto web)

Così il professor Alberto Zangrillo a 'Un Giorno da Pecora'. Il virus esiste come ne esistono altre centinaia quello che è certo è che va affrontato con intelligenza evitando di fare le cassandre e gli indovini". (Corriere dello Sport.it)