Alle regionali vince l'ultradestra. Il governo federale è sotto assedio
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ANSA Per la prima volta dal secondo dopoguerra un partito di estrema destra vince una tornata elettorale in Germania. È quindi un un momento storico per il Paese che potrebbe avere anche conseguenze sulla vita del governo federale. Nelle elezioni regionali tenutesi nell’est della Germania, Alternative für Deutschland (Afd) ha registrato una vittoria in Turingia (33,1%) e un secondo posto in Sassonia (30,5%), a poco più di un punto percentuale dalla Cdu. (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Una settimana fa ero a Erfurt per una conferenza stampa organizzata dalla Stampa estera con tutti i candidati alle elezioni in Turingia. La sala era piena, anche con colleghi di autorevoli testate internazionali. (Today.it)
Il trionfo dell’ultradestra Afd in Turing… (la Repubblica)
– I risultati delle elezioni regionali in Germania – trionfo dell’ultra destra di AfD in Turingia, che è seconda in Sassonia dopo la Cdu – che conseguenze avranno sul governo di Olaf Scholz? Mentre gli osservatori sono divisi, tra chi pensa che con “il risultato storico” dell’estrema destra il cancelliere possa cadere e chi al contrario valuta che la paura possa addirittura rafforzarlo – arrivano le prime dichiarazioni del protagonista. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
I sopravvissuti all'Olocausto descrivono i risultati delle ultime elezioni tedesche come «profondamente deprimenti». Per la prima volta in Germania, l'AfD è diventato il partito più forte a livello regionale e i rappresentanti dell'ebraismo e delle chiese si dicono scioccati. (ilmessaggero.it)
Risultati sorprendenti alle elezioni regionali in Germania, con il trionfo del partito dell’estrema destra “Afd” (Alternative für Deutschland), guidato dal radicale Björn Höcke, primo in Turingia con 33,1% dei voti. (Liberoquotidiano.it)
Ha vinto l’ex professore sotto controllo dei Servizi di sicurezza “per attività anticostituzionali” e che la giustizia ha autorizzato a definire “fascista”. Si chiama Bjorn Hoecke, ha 52 anni, ed è uno che parla così: “Il primo settembre sarà definito dagli storici la cesura”, cioè la svolta, il passaggio tra un prima e un dopo, e del tempo di prima si dirà che “era l’era del cartello dei partiti che volevano più Ue, più soldi a Bruxelles, più salvataggi, più migranti, più scemenze gender e meno Germania”. (Tiscali Notizie)