Arresti e censure, così Pechino silenzia il #MeToo

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E a poco sono servite le prove fornite dalla propaganda per dire che la tennista sta bene ed è in salute

ilenziate, ostacolate, arrestate.

Peng, Huang, Wang, Zhou: la lista è lunga.

Spesso, sparite.

La storia dell'ex campionessa di Wimbledon che ha accusato di violenza sessuale quello che fino a qualche anno fa era uno dei sette uomini più potenti della Cina - l'ex vicepremier Zhang Gaoli - ha indignato e mobilitato il mondo intero. (La Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Queste sono le prime dichiarazioni ufficiali del governo, dopo che per settimane gli esponenti di Pechino hanno rifiutato di commentare il caso, affermando che non riguardava la sfera diplomatica E questo è stato dimostrato dal caso Peng Shuai», ha scritto il New York Times. (Open)

Ma a presenziare alla chiamata, secondo quanto ha rivelato al New York Times un funzionario olimpico, c'era anche un "amico" di Peng Shuai che l'ha aiutata con il suo inglese. C’è una presenza assurda nel video di Peng Shuai: è con lei ma non serve a niente Il video diffuso dal CIO sulla chiacchierata con Peng Shuai ha rassicurato sulle condizioni della campionessa cinese di tennis, ma non ha dissipato dubbi di altro tipo. (Fanpage)

Cina, il vicepremier scacchista che non rideva mai: ecco l'uomo accusato dello stupro di Peng Shuai dal nostro corrispondente Gianluca Modolo. Zhang Gaoli, a destra, con il presidente del Cio, Thomas Bach. (La Repubblica)

Ciò che però ci insegna la triste scomparsa e riapparizione di Peng Shuai è un aspetto di particolare vulnerabilità del sistema cinese. L’inaspettata pressione internazionale sul caso di Peng paventa dunque il rischio di danneggiare un evento internazionale su cui Pechino sta puntando molto. (Rolling Stone Italia)

Ma l’Occidente si divide: le multinazionali che sponsorizzano le Olimpiadi, da Airbnb alla Coca Cola, finora non commentano il caso Peng. La libera e caotica circolazione sui nostri social media di voci, accuse, contestazioni e dietrologie, per lui è una conferma del nostro declino irreversibile (Corriere della Sera)

I responsabili del circuito WTA si preoccupano del modo in cui il caso di Shuai Peng viene gestito. Parlando al quotidiano spagnolo ‘Marca’, la WTA ritiene che la giocatrice cinese sia stata costretta a comportarsi diversamente da come vorrebbe comportarsi. (LiveTennis.it)