Nel 2020 il numero più alto di decessi dal Dopoguerra. Centomila morti in più per Covid. Colpito soprattutto il Nord
La stima del contributo dei decessi Covid-19 alla mortalità generale conferma come l'impatto sia più marcato nel genere maschile.
Se si considerano i soli mesi di marzo e aprile 2021 rispetto al 2020 i decessi riportati sono 21.004 rispetto ai 30.064 dei rispettivi mesi nel 2020.
Nel 2020 la mortalità in Italia è stata la più alta mai registrata dal Dopoguerra in poi.
Si evidenzia inoltre come la fascia di età in cui si riscontra un'incidenza maggiore di decessi Covid-19 sui decessi totali sia la 65-79 anni, in questa classe un decesso su 5 è attribuibile al Covid-19. (Tiscali.it)
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Si tratta del dato di mortalità più alto mai registrato, nel nostro Paese, dal Dopoguerra in poi. Prendendo in esame solo marzo e aprile scorsi sono stati 21.0004 a fronte dei 30.064 dello stesso periodo dell'anno prima (Leggo.it)
Nel 2020 il totale dei decessi per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra: 746.146 decessi, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso) (La Voce di Mantova)
Sono i dati impietosi dell’anno nero del Covid, con la pandemia che ha fatto schizzare il numero dei morti come mai era accaduto dal secondo Dopoguerra in poi. Il giorno più buio è quello del 28 marzo 2020 quando il bollettino fece segnare il picco dei decessi: 928. (La Provincia di Lecco)
Questo dipende principalmente dal fatto che nella seconda ondata è stato diagnosticato una maggior numero di casi asintomatici e relativamente giovani con un minor rischio di decesso. Dall’inizio dell’epidemia, ossia da marzo 2020, sono stati registrati nel Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata Covid-19 dell’ISS 120.628 decessi con data di morte entro il 30 aprile 2020. (Metro)
Le tendenze difatti hanno avuto un impatto già nel 2020: l’anno di pandemia ha prodotto 1200 milioni di euro di spesa, con un +50% rispetto al 2019. Non è un caso che la maggior parte dei cambiamenti siano avvenuti all’interno di un settore come quello del gioco legale, che prima del Covid era già in odore di cambiamento e trasformazione. (Senza Linea)
Il secondo rapporto dell’Iss sull’impatto del piano sulla popolazione, infatti, ha evidenziato una riduzione progressiva del rischio di infezione (-80%), di ricovero (-90%) e di decesso (-95%). Sono i dati impietosi dell’anno nero del Covid, con la pandemia che ha fatto schizzare il numero dei morti come mai era accaduto dal secondo Dopoguerra in poi. (Metropolis)