Eni acquista impianti fotovoltaici in Spagna e Francia rilevando Dhamma Energy Group

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L'accordo include il passaggio in Eni gas e luce del team di professionisti che ha contributo al successo di Dhamma negli ultimi anni e che costituirà la base per l'ulteriore sviluppo del portafoglio di progetti rinnovabili della società, prosegue il comunicato.

Francia e Spagna si confermano "due mercati fondamentali per Eni gas e luce, nei quali la società incrementerà sempre più il proprio valore attraverso l'integrazione tra retail e rinnovabili", commenta nella nota l'AD di Eni Claudio Descalzi

(Reuters) - Eni, tramite Eni gas e luce, ha acquisito dai relativi soci fondatori la società Dhamma Energy Group, titolare di una piattaforma per lo sviluppo di impianti fotovoltaici in Francia e in Spagna. (Yahoo Finanza)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’operazione rappresenta per Edison la prosecuzione del suo piano di crescita nel settore fotovoltaico. I due impianti da realizzare sono i primi nell’ambito dell’accordo quadro firmato nell’aprile 2020 per lo sviluppo complessivo di 250 MWp in cinque anni. (La Sentinella del Canavese)

Le stime arrivano dalla China Photovoltaic Industry Association (CPIA) che le ha illustrate in una conferenza in Cina nei giorni […]. Potrebbe interessarti anche: (Qualenergia.it)

(Rinnovabili.it) – Il fotovoltaico in agricoltura è uno degli strumenti cardine nel PNRR italiano e del piano di sviluppo delle fonti rinnovabili nazionali. Il position paper di Elettricità Futura e Confagricoltura. (Rinnovabili)

La sinergia tra produzione agricola ed energetica può generare diversi benefici economici, come il rilancio di attività agricole in aree a bassa redditività e il recupero di terreni abbandonati e incolti, contribuendo a raggiungere gli obiettivi del Pniec 2030 sulle rinnovabili. (Qualenergia.it)

Il pieno di benzina o diesel si paga con lo smartphone. (HelpMeTech)

Con una richiesta di 301,7 TWh, la domanda elettrica è diminuita del 5,6% nel 2020 in confronto ai dodici mesi precedenti. Per quanto riguarda i consumi finali di energia, il calo più consistente è quello del petrolio (-14,5%), seguito dal carbone (-11,9%). (Qualenergia.it)