Albania, in vigore il “ban” di Tik Tok, 1,5 milioni gli utenti interessati

Albania, in vigore il “ban” di Tik Tok, 1,5 milioni gli utenti interessati
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Da oggi, giovedì 13 marzo, in Albania è entrato in vigore il divieto di accesso a Tik Tok. La decisione è stata presa dal governo presieduto da Edil Rama lo scorso dicembre a seguito di una violenta rissa tra adolescenti che è costata la vita ad un ragazzo e che era scaturita proprio da un litigio sul social network. Negli scorsi giorni tramite l’Autorità albanese per le comunicazioni elettroniche e postali (AKEP) il governo ha comunicato le modalità di blocco dell’app e ha chiesto ai fornitori di servizi Internet una conferma scritta a operazione conclusa. (Ultima Voce)

Ne parlano anche altre fonti

L'omicidio di un ragazzo nel 2024, a seguito di una lite scoppiata sul social, ha spinto il governo a oscurare l'app nel Paese. Rimarrà offline per tutto il 2025 (StartupItalia)

Da oggi e per un anno la piattaforma non sarà più raggiungibile. Tra un anno, se TikTok sarà considerato sicuro, potrà essere riesaminata la possibilità che sia nuovamente reso accessibile agli albanesi. (La Stampa)

Il litigio era cominciato una settimana prima, per futili motivi, sul social. Lo stop di un anno a TikTok è stato deciso dopo che uno studente di 14 anni è stato ucciso e un altro ferito in una rissa tra adolescenti a Tirana. (il Dolomiti)

Cartellino rosso a TikTok per un anno

Il blocco, annunciato a dicembre, entrerà in vigore entro pochi giorni Il governo albanese del premier Edi Rama ha ufficializzato oggi il divieto di accesso alla piattaforma di video sharing cinese TikTok, a partire dai prossimi giorni. (Primaonline)

Arrivederci Tik Tok. Da domani, giovedì 13 marzo, in Albania il social network chiuderà i battenti per almeno un anno e gli utenti non potranno più avere accesso ai propri account. (La Stampa)

Il divieto giunge tra crescenti preoccupazioni sulla violenza giovanile, acuite dall'accoltellamento mortale di un quattordicenne a Tirana a novembre, avvenuto dopo una disputa iniziata sui social media. (La Voce di Rovigo)