Azzolini: “Alla Cascina Spiotta io c'ero. Non dimenticherò mai Mara Cagol che urlava di non sparare”

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"Io c'ero quel giorno di 50 anni fa". È cominciata così in corte di assise ad Alessandria una dichiarazione spontanea di Lauro Azzolini, 82 anni, ex brigatista rosso imputato per i fatti della Cascina Spiotta del 1975. Azzolini ha detto che nella sparatoria "morirono due persone che non avrebbero dovuto morire", il carabiniere Giovanni D'Alfonso (per il quale risponde di omicidio) e la brigatista Mara Cagol (La Repubblica)
Su altri media
In modo da ragionare più liberamente del terrorismo rosso e... Un'amnistia per portare gli anni di piombo fuori dai tribunali, dove è assurdo che siano ancora, 50 anni dopo. (Virgilio)
È il giorno che segnò il battesimo di fuoco delle Brigate Rosse, quando la vita di molti cambiò per sempre. È una ricostruzione nitida quella che l’ex brigatista offre ai giudici della Corte d’assise di Alessandria. (Corriere della Sera)
Quella mattina quattro carabinieri si imbattono quasi per sbaglio nella cascina dove in due tengono prigioniero Vittorio Vallarino Gancia, industriale vinicolo sequestrato da poche ore per finanziare "la rivoluzione". (IL GIORNO)

Lauro Azzolini, 82 anni, uno del gruppo storico delle Br, ha appena ammesso di essere il brigatista fuggito dal casolare dove avvenne uno dei tanti episodi oscuri degli anni di piombo… Nell’aula della Corte di assise di Alessandria cala un silenzio di gelo. (La Repubblica)
"Bene ha fatto Azzolini ad ammettere che era alla Cascina Spiotta durante lo scontro a fuoco. Lo afferma l'avvocato Valter Biscotti, legale delle vittime di Via Fani. (Espansione TV)
Dice proprio così Lauro Azzolini: «Io c'ero alla Cascina Spiotta». Era lui il brigatista che una mattina di giugno di cinquant'anni fa scappó nel bosco dopo la drammatica sparatoria in cui morirono Mara Cagol, moglie di Renato Curcio, e un carabiniere. (il Giornale)