Alla fine Berlusconi ha deciso di fare il Berlusconi. Ed è un male

L'HuffPost INTERNO

Senza più senso del limite, la superbia porta a volare troppo in alto e a cadere giù senza quasi accorgersene.

Eh si, alla fine Berlusconi ha deciso di fare il Berlusconi nonostante l’occasione concretissima di rappresentare finalmente una figura unificante per tutto il Paese in nome di una destra davvero liberale, davvero europea, davvero responsabile.

Perché un’azione politica che non ha nessuno scopo se non il successo personale è un’azione senza senso, senza direzione, senza nulla. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Non si è mai visto uno schieramento chiedere al proprio candidato alla presidenza della Repubblica di esibire i numeri necessari all'elezione Ma forse non è proprio così pensano dalle parti di palazzo Chigi, dove si fa largo un prudente ottimismo. (La Repubblica)

Corollario evidente, quasi una tautologia: si sgomberi il tavolo dalla più controindicata delle candidature, rispetto alla suddetta esigenza unitaria, quella di Berlusconi. Da ultimo: perché non confidare che, una tantum, dai partiti possa sortire uno scatto di creatività e di responsabilità collettiva dal quale tutti trarrebbero beneficio anziché il solito, generale discredito? (L'HuffPost)

Letta si è esposto su Berlusconi, trincerandosi dietro la necessità del "nome condiviso", Conte deve prima capire fino a che punto controlla i suoi Grandi Elettori. È da quest’ultimo che bisogna partire per provare a capire cosa sta succedendo in questi giorni. (Fanpage.it)

Secondariamente, evita che al sommo Colle vada, non dico un uomo scelto dal centrodestra, ma lo stesso Draghi, il quale, al contrario di Mattarella, non viene dalle file di nessun partito e per di più non è tipo influenzabile o attento agli equilibrismi politici Dimensioni testo Piccolo. (Nicola Porro)

Rangnick è rimasto soddisfatto di quanto visto: “Ha fatto una buona partita ed ha fatto vedere le cose che mi aspetto da lui ed il motivo per cui ho deciso di farlo partire dall’inizio”, ha detto il manager ad MUTV Dopo essere arrivata sul 2-0, la squadra di Ralf Rangnick si è fatta riprendere sul 2-2, vanificando il vantaggio. (Calcio In Pillole)

Lo fa sotto la forma di monito a Silvio Berlusconi, la cui candidatura, dice, cresce di giorno in giorno grazie a una accorta strategia che però sottovaluta un elemento. se ne uscì quasi perorando un governo dei militari qualora i partiti non avessero dato a Mario Draghi l'appoggio necessario. (LiberoQuotidiano.it)