Blitz contro il clan di Bagheria, 8 arresti. Sventato un omicidio

Antimafia Duemila INTERNO

Nella storia sempre Palermo faceva quello che diceva Bagheria. non potevano digerire che eravamo corleonesi."

L'omicidio avrebbe riguardato un pregiudicato locale, apparentemente estraneo a Cosa nostra, accusato di mettere in discussione l'autorità del reggente.

"Senza offesa o con l'offesa sono baarioto. noi stiamo a Bagheria e quelli a Palermo.

Nel momento in cui, in altre intercettazioni, veniva detto che quando vanno a Bagheria, i palermitani "devono bussare". (Antimafia Duemila)

Ne parlano anche altre fonti

I contrasti di oggi. In questo contesto dell’operazione Carmelo Fricano era considerato un sodale fedelissimo del boss di Bagheria, Massimiliano Ficano. Le indagini hanno consentito di raccogliere una serie di elementi nei confronti dell’imprenditore edile adesso indagato per associazione di tipo mafioso. (BlogSicilia.it)

Il boss si vantava con i suoi fedelissimi di essere stato iniziato nell'organizzazione dai mafiosi vicini a Bernardo Provenzano che in passato si erano occupati della latitanza del padrino corleonese. Insieme a Massimiliano Ficano, ritenuto dagli investigatori il nuovo capomafia di Bagheria, sono stati fermati anche i suoi uomini più fidati. (Giornale di Sicilia)

L’operazione, denominata 'Persefone', fa luce sulle attività della famiglia mafiosa di Bagheria, partendo dalla spedizione punitiva organizzata ai danni di un pregiudicato locale, restio a seguire i dettami di Cosa nostra e colpito perciò da un “pestaggio di avvertimento”, dopo il quale non solo non si è piegato a più miti consigli ma ha finito col mettere in discussione in pubblico l'autorità del boss Massimiliano Ficano, decretando la sua “condanna a morte”, sventata solo dall'intervento dei carabinieri. (GiocoNews.it)

In passato, infatti, diversi collaboratori di giustizia hanno indicato Fricano quale prestanome del capo mafia ergastolano Sono emerse anche le responsabilità penali sull'anziano imprenditore edile Carmelo Fricano (detto "Mezzo chilo" e arrestato oggi), ritenuto soggetto vicino alla famiglia mafiosa di Bagheria e, in particolare, allo storico capo mandamento detenuto Leonardo Greco. (Rai News)

“Stipendiare” i carcerati: dovere sacro dei boss liberi. Tripoli però, nonostante l’avvertimento, non ha cambiato atteggiamento e aveva fatto sapere in giro di essere intenzionato a dare fuoco a un locale da poco inaugurato dal boss Ficano (In Terris)

"L'ha spogliata tutta, in mezzo alla strada.", raccontava Giuseppe Cannata, uno dei fermati, al capomafia, aggiungendo: "Sono arrivato io. Non sapendo di essere intercettati dagli investigatori dell'Arma i boss si lamentavano del comportamento di Tripoli. (PalermoToday)