Quirinale, Letta sente Casini. E le quote di Casellati crescono: Renzi punta al suo posto – Il retroscena

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Il primo, sul quale sembra scommettere il segretario, è quello di Pier Ferdinando Casini.

Intanto, la candidatura forte della coalizione in cui spadroneggiano i grandi elettori leghisti, dicono fonti del Carroccio, resta quella di Elisabetta Casellati.

C’è da lavorare, fanno sapere, sui parlamentari 5 Stelle che non seguono Conte.

Mentre Casellati, raccontano dal Nazareno con preoccupazione, avrebbe il favore di Matteo Renzi, il quale ambirebbe a prendere il suo ruolo di presidente del Senato

Negli ambienti Pd sono convinti che i nomi davvero in corsa per il Quirinale siano tre. (Open)

Su altri giornali

E, al momento, pur avendo un consenso trasversale ha anche un trasversale dissenso, a partire da Meloni e pezzi di centrodestra. Adesso anche Salvini, che era stato taciturno alla riunione del centrodestra di sabato, mette agli atti che “Draghi deve restare a palazzo Chigi, altrimenti sarebbe pericoloso per l’Italia”. (L'HuffPost)

Saranno le prossime giornate a dire se quei 'passaggi politici' scioglieranno positivamente o meno il nodo su Draghi. Quanto al nome di Andrea Riccardi, fa parte delle mosse tattiche che caratterizzano la partita del Colle, si spiega (LiberoQuotidiano.it)

Nel caso in cui Draghi fosse eletto al Quirinale, l'ipotesi del governo "fotocopia" servirebbe a soddisfare, almeno sulla carta, un paio di esigenze Sono serviti in qualche caso a cristallizzare una situazione, senza muovere nemmeno una pedina per non creare contraccolpi politici, ma si sono rivelati un rimedio di breve respiro. (La Repubblica)

Enrico Letta, segretario del Pd, a Che Tempo che fa si esprime così alla vigilia della giornata che segna l'inizio delle votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica. Il nome del premier Mario Draghi rimane sullo sfondo. (Adnkronos)

In serata il leader leghista annuncia nelle prossime ore “una rosa di uomini e donne di altissimo profilo”, da due a quattro (L'HuffPost)

Dobbiamo essere degni". Poi Letta parla del fronte comune con i 5 Stelle e Leu: "Con i 5 stelle e Leu insieme possiamo essere incisivi (LiberoQuotidiano.it)